Era l’anno 1223 quando Francesco
d’Assisi visitò il Sacro Speco a Subiaco assieme al Cardinale Ugolino, che il
papa gli aveva dato come protettore del nuovo Ordine. L’abate di santa
Scolastica, Giovanni VI, avrebbe accolto con grande deferenza il santo e che diede
in dono un antico oratorio di campagna, sulla riva sinistra del fiume Aniene.
Sempre secondo questa tradizione, in occasione di quella visita, nella cappella
di san Gregorio Magno, nel Sacro Speco, fu effettuato il ritratto del santo. Il
Santo vi è raffigurato senza le stimmate (che
avrebbe ricevuto un anno più tardi) e senza l'aureola, ad indicare che, in quel
tempo, egli era ancora vivo. Sarebbe il primo ritratto del santo. Significativa la scritta sul
cartiglio regge con la sua mano sinistra: PAX HUIC DOMUI, “Pace a questa
casa!”, saluto che Francesco aveva inserito nella sua Regola.
Verità o leggenda il nostro Dom Luigi, nella visita al
Sacro Speco, ha preso spunto da questo affresco per raccontarci di come i
Benedettini del tempo, fin dai primi tempi di Assisi, avevano riconosciuto il
carisma di Francesco e, tutt’altro che sospettosi o invidiosi, avessero fatto
di tutto per proteggerlo e favorirlo, al punto da volerlo immortalare nel loro
luogo più santo, il Sacro Speco appunto. Lo stesso Spirito Santo che aveva
condotto Benedetto in quel luogo e attraverso di lui aveva aperto una nuova di
santità nella Chiesa, era ora nuovamente all’opera in un altro umile e piccolo
uomo per arricchire che la Chiesa di un ulteriore dono.
Avremmo bisogno della stessa sapienza dei Benedettini
di allora per saper riconoscere lo Spirito presente nella sua di oggi.
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