La parabola delle damigelle d’onore per la festa di nozze, come
ogni parabola, attira subito l’attenzione delle folle che vi rivedono scene di
vita a loro familiari. Ma Gesù non si attarda a descrivere usanze note, va
dritto all’olio per la lampada: le sagge se lo sono procurato e si salvano, le
stolte ne sono sprovviste e sono perdute.
Anche al termine del discorso della
montagna Gesù aveva narrato di costruttori di case saggi e stolti: i primi sono
quelli che mettono in pratica le sue parole, gli altri quelli che, come qui le
vergini stolte, dicono “Signore, Signore”, ma poi non compiono la sua volontà.
Prepararsi all’incontro con Gesù e avere la lucerna accesa alla
sua venuta, significa vivere le sue parole, incentrate nell’amore, che la
tradizione cristiana ha sempre visto simbolizzato dall’olio che alimenta le
lampade delle vergini sagge.
La vigilanza e l’attesa chiesta nel Vangelo non è
evasione e fuga dal presente, ma impegno concreto e responsabile per costruire
il mondo nuovo che Gesù ha inaugurato.
Giovedì 9: Mt 25, 1-13
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