“Nel 1949 Padre Novo – ci disse
Valentino all’omelia – veniva ordinato sacerdote a Betlemme, io a Roma; ma nel
disegno di Dio, nel disegno della Madonna, le nostre anime sarebbero state
affratellate. Lui francescano, io domenicano, avremmo ripetuto l’abbraccio di
S. Francesco e S. Domenico, che si perpetua nella Mariapoli celeste”.
Ieri tra i due c’è stato di nuovo
quell’abbraccio, nella “nella Mariapoli celeste”, e da quel momento si
perpetuerà, segno e profezia dell’abbraccio tra tutti i carismi.
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Giunge intanto un commento al blog di ieri: “Leggendo quanto hai
scritto su questo 'fratello' domenicano, mi è passato nella mente questo
pensiero: Io non lo conoscevo, non sapevo neanche della sua esistenza in questo
mondo. Eppure la 'sua fedeltà' al fondatore e all'Ideale hanno contribuito, per
la comunione dei Santi, anche a fortificare la mia vacillante fede.”
Il cielo continua a popolarsi.
Ieri è partita anche Vale (Valeria Ronchetti), una delle prime compagne di Chiara
Lubich. All’abbraccio tra Francesco e Domenico si aggiunge anche lei, che ha
condiviso l’avventura dell’unità con Padre Novo e Padre Valentino. Ero stato a
trovarla pochi giorni fa. Era stremata dalla sua lunga malattia, ma sempre
accesa dal fuoco dell’unità. “Sono venuto per riaccendere la mia fiaccola al
tuo fuoco”, le ho detto. E lei: “Il fuoco di Padre Novo…”
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