venerdì 11 ottobre 2024

Antonietta Rinaldi e Romano Guardini

Molto probabilmente è già morta. Mi piacerebbe comunque sapere chi era Antonietta Rinaldi che nel 1950 comprò e lesse un libro di Romano Guardini, La figura di Gesù Cristo nel Nuovo Testamento. Ottima scelta!

Non so come mi è capitato tra mano questo libro. Spesso leggo libri che mi capitano tra mano, così. Sulla copertina le iniziali della donna, A.R., nella prima pagina interna il nome per intero, con una grafia distinta: Antonietta Rinaldi.

Un libro che è un piacere tenere in mano. Sono uno che ama ancora tenere il libro in mano. Stampa ottima, della Morcelliana, con caratteri nitidi e la pagina ariosa dal colore leggermente avoriato.

L’oggetto è bello. Il contenuto molto bello. In Italia è apparso nel 1950, ma Guardini l’ha scritto nel 1935. Sembra quasi una poesia. Fa emergere la figura di Gesù in san Paolo, nella Lettera agli Ebrei, nel Vangelo di Giovanni, nell’Apocalisse, nei Sinottici.

“L’Uomo-Dio – leggo a p. 69 – non porta la luce, ma è luce lui stesso. Cristo non insegna la via, ma la sua persona è nella confusione del mondo ciò che solo rappresenta la direzione vera e può guidare chi le si affida. Il Signore non annuncia la verità, ma la verità è la sua stessa essenza viva, essa sola schietta e senza alterazioni”.

Sono rimasto attratto soprattutto dai due capitoli dedicati alla figura di Gesù nell’Apocalisse. Quello di Guardini è un modo originale di leggere l’ultimo libro della Bibbia, arioso, onirico, poetico e cosmico, pieno di speranza, dove il Signore si erge in tutta la sua maestà e potenza.

Ha scelto bene Antonietta. Grazie per avermelo posto, dopo tanti anni, così vivo nelle mie mani.

 

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