Ritiro
della nostra comunità. Il tema? Ce lo dà la prima Costituzione delle nostre regole:
«La chiamata di Gesù Cristo, che i Missionari Oblati di Maria Immacolata
colgono, sentendosi Chiesa, attraverso le esigenze di salvezza degli uomini, è
quella che li riunisce e li invita a seguire il Signore e a partecipare alla
sua missione con la parola e con l’azione» (C 1).
Questa
chiamata di Cristo è l’espressione del suo amore e dell’amore del Padre che,
liberamente e frutto solo di un amore gratuito, chiama alla comunione con sé.
«In questo sta l’amore – ci ricorda l’apostolo Giovanni –: non siamo stati noi
ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi»
(1 Gv 4, 10). È lui che per primo,
come lo sposo del Cantico dei Cantici, ci viene incontro e chiama: «Alzati
amica mia, mia bella, e vieni» (Ct 2,
10). L’iniziativa è sempre sua. È suo il primato d’amore. «Come possiamo amare,
se prima non siamo stati amati?», si domandava sant’Agostino. Se «noi amiamo»,
ci ricorda ancora l’apostolo Giovanni, è «perché egli ci ha amato per primo» (1 Gv 4, 19). Dio – ci ricorda il
Concilio – «nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici e si
intrattiene con essi, per invitarli e ammetterli alla comunione con Sé» (DV 2).
Egli
si apre e si rivela, chiama e si comunica. Quanti, raggiunti da tale amore,
rispondono e a loro volta si aprono e si donano, si trovano coinvolti in un
rapporto con lui che tende alla comunione più piena.
È la grande luce che brilla nel cuore di colui che crede e che gli fa gridare: “Sono amato dall’Amore!”. È quella prima autentica illuminazione interiore di cui parla la Lettera agli Ebrei: «Richiamate alla memoria quei primi giorni nei quali foste illuminati» (10, 32). Da essa ha inizio la vita cristiana. È la scoperta gioiosa di avere un Padre che ci ama al punto «da dare il suo Figlio, l’Unigenito» (Gv 3, 16). La scoperta che il Figlio, fattosi uomo per amore, ci ama fino a dare «la sua vita per noi» (1 Gv 3, 16). La scoperta che lo Spirito si riversa in noi come amore (cf. Rm 5, 5): Dio è Amore! E perché amore ci ama, personalmente. San Paolo comunicava con gioia ai suoi cristiani della Galazia la scoperta che aveva sconvolto la sua vita dandole finalmente un senso: il Figlio di Dio «mi ha amato e ha dato se stesso per me» (2, 20). Gesù si fa mediatore di questa chiamata di Dio. Chiamata e risposta si attualizzano nella sequela di Gesù.
Paolo
l’ha incontrato sulla via di Damasco. I primi discepoli sul lago, sulle vie di
Galilea. Sant’Eugenio nella cattedrale di Aix. Ognuno di noi ha la sua storia…
In questo ritiro dovremmo innanzitutto seguire l’invito della Lettera agli Ebrei: “Richiamate alla memoria quei primi giorni nei quali foste illuminati”, e tornare al momento della nostra chiamata…
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