Dopo il mistero pasquale, il
mese di maggio, la Pentecoste, ecco nella pietà popolare giungere il mese di
giugno dedicato al Cuore di Gesù.
La
devozione di sant’Eugenio al Cuore di Gesù è testimoniata già negli anni del
suo rientro in patria dall’esilio. Nel 1808 entrò a far parte del circolo di
amici che padre Magy, ex gesuita, aveva raccolto a Marsiglia attorno alla
statua del Sacro Cuore. Qui incontrò Julie de Glandèves, a cui confidò il
desiderio di entrare in seminario e con la quale intrattenne una corrispondenza
che mostra il comune amore per il Cuore di Gesù e per la diffusione del suo
culto. Una volta tornato ad Aix come sacerdote, sant’Eugenio istituì la
confraternita del Sacro Cuore nella chiesa della Missione (cf. Un anno con Sant’Eugenio…,
alla data 8 febbraio, vol. 1, p. 28-29).
Ne parla alla mamma: “Ricordatevi che
onorando il Sacro Cuore di Gesù, andiamo ad attingere l’amor di Dio alla fonte
e, rendendo omaggio al Cuore di Maria, è come ricordarle tutta la tenerezza che
ci ha dimostrato sul Calvario quando il suo divin Figliolo ci ha consegnati a
lei per essere suoi figli…” (Fine aprile 1807)
Ne parla alla sorella: “Consultiamo qualche volta il
crocifisso e nelle piaghe del nostro divin Maestro…Lasciamo che il suo cuore parli
al nostro, ascoltiamo la sua voce, non ci stordiamo; scorgeremo allora che
tutti i meschini ragionamenti dei seguaci del mondo svaniranno in polvere,
spazzati via da uno solo dei raggi luminosi sprigionati da Nostro Signore
consultato nel silenzio e nel raccoglimento” (9 febbraio 1811)
Il
Capitolo generale del 1873 decretò la consacrazione di tutta la Congregazione
al Sacro Cuore. La prima volta avvenne l’8 agosto, alla chiusura del Capitolo.
Il Direttorio dei novizi e degli scolastici del 1876 la presenta come una devozione “speciale”
nella Congregazione: “Deve essere una devozione speciale degli Oblati,
soprattutto dopo la consacrazione dell’intera Congregazione al Sacro Cuore di
Gesù, fatta nel 1873, in occasione del Capitolo generale. Il Cuore di Gesù è il
tabernacolo della divinità, la fonte della vita, il focolare dell’amore, il
canale delle grazie, lo strumento delle misericordie. Deve pertanto essere
oggetto di una devozione molto cara al cuore di un missionario, tanto più che Nostro
Signore si è impegnato a concedere alle anime devote al suo divin Cuore la grazia
di convertire i più grandi peccatori e far fruttificare senza misura il loro
lavoro apostolico”.
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