Al sorgere del sole (qui sorge alle 4.30!), prima che inizino i lavori, eccomi in perlustrazione tra prati boschi e canali in una natura incantevole, ben sagomata dal lavoro dell’uomo. L’antica fattoria degli Oblati, ormai dismessa, brilla con i suoi mattoni e i tetti rossi.
La nuova costruzione si staglia lontana tra i campi di grano. Il mattino avanza come una sinfonia di colori.
Poi c’è la vita quotidiana dello scolasticato, tra preghiera e studio, biblioteca e sala da pranzo: un’altra armonia che mi riporta a tempi antichi.
Accanto ai vivi gli Oblati defunti, allineati, silenziosi... Leggo i loro nomi e ritrovo amici di un passato non molto lontano.
Anche oggi mi immergo in questo mondo di favola.
Intanto il lavoro per le università continua in una profonda intesa
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