Marcello Zago «è stato una grande personalità
della Chiesa nella seconda metà del Novecento. È un’affermazione che può
sembrare esagerata, perché questa figura di religioso e di vescovo non ha mai
occupato la scena né è mai comparsa sui giornali o nei dibattiti. Eppure mons.
Zago ha incarnato i grandi problemi del cattolicesimo sugli scenari del mondo:
la missione del Vangelo e il dialogo con le religioni». Così Andrea Riccardi,
che lo ha conosciuto personalmente e con il quale ha collaborato.
Inizia con questa significativa
citazione l’articolo che ho appena pubblicato su “Il Regno – Attualità”: Marcello Zago. Il
dialogo delle religioni. Il titolo della rubrica è significativo: "Sulle spalle dei giganti. Storie cristiane del nostro tempo".
Termino l’articolo con queste
sue parole «Rispetto, collaborazione, dialogo, libertà, reciprocità sono
esigenze del vivere comune; questi atteggiamenti e questi valori non si
acquistano d’un tratto e una volta per sempre. Sono un cammino da percorrere,
sono una cultura da promuovere. (…) Il dialogo è una necessità nel mondo
attuale globalizzato, pluralista e mobile. È una responsabilità di tutte le
religioni».
Sto iniziando a ricevere numerosi reazioni positive, anche se brevissime del tipo: “Fa bene al cuore e alla mente ricordare p. Marcello e il suo messaggio”; “È bellissimo”; “Ottimo”; “Quegli anni erano di grande ispirazione e p. Marcello Zago era l'uomo giusto per il dialogo interreligioso”; “Capolavoro... Grande Marcello Zago... Grazie”; “Bellissimo articolo! Quanti ricordi e momenti tutti vissuti intensamente con Marcello!”; “Ottimo ritratto del P. Marcello Zago come grande teologo e passionato della missione e del dialogo!”
(Naturalmente non manca un segno di autenticità per dire che l’ho proprio scritto io: invece che nel 1986 l’ho eletto superiore generale nel 1976).
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