Nella festa della Santissima Trinità la liturgia ci fa leggere una riflessione dell’apostolo Giovanni sul progetto di Dio: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito…» . Alla luce di queste parole acquistano senso gli eventi vissuti in quest’ultimo periodo: Passione, Morte e Risurrezione, Ascensione, Pentecoste. Sono espressione del grande amore di Dio, del “tanto” amore con cui egli ha amato il mondo, ciascuno di noi. Veramente Dio è Amore! Ed ha amato fino all’estremo, con totalità, fino ad espropriato di sé.
Perché,
mio Dio, ti sta tanto a cuore questa tua piccola creatura? Più del Figlio tuo
che non esiti a donare.
Perché,
Gesù, ti sta tanto a cuore questa tua piccola creatura? Più di te stesso e
della tua vita, che immoli per noi.
Perché,
Spirito d’amore, ami così tanto questa tua creatura da riversarti in essa,
quasi a perderti, dono d’amore?
Dio
vuole renderci vivi della sua stessa vita, vuole vederci giungere salvi alla
meta: l’oceano infinito della sua misericordia, il gaudio della comunione e
dell’unità.
L’amore
con il quale Dio ha amato noi e ci ama ci spinge a far conoscere questo amore.
Come dirlo a tutti, come darlo a tutti? Il Padre l’ha detto donandosi, Il
Figlio l’hai detto donandoti, lo Spirito l’ha detto donandosi. Amore è dono e
condivisione.
Forse
anche noi potremo dirlo con i fatti e vivendo in unità – molti uno –, per
lasciare intuire l’infinito amore di Dio, che è comunione, il Dio
molteplice-Uno.
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