Al blog di ieri sulla
Maddalena ho ricevuto una prima reazione, dal Canada: “Penso che Maria
Maddalena sia una persona con la quale tutti possiamo identificarci! Vedere il
grande amore di Dio per lei (attraverso il suo perdono) è sorprendente! Mi dà
grande speranza, pace e gioia, per me stesso e per l’umanità”.
Un’altra reazione mi
giunge da Parigi, da dove mi mandano la più bella immagine della Maddalena. Si
trova a Napoli: la Crocifissione di Masaccio. Non aveva ancora 25 anni quando
la dipinse. È parte di una grande pala le cui tavole sono sparse per mezzo
mondo. Questa immagine conclude in alto la pala e quindi dovremmo vederla almeno
a cinque metri di altezza (questo spiega perché la testa di Gesù è così
incassata sulle spalle: andrebbe vista in prospettiva…)
Nel suo libro Lucia
Toso mi ha insegnato come leggere questo quadro. Mi ha detto di coprire con la
mano la vista di Maria Maddalena e guardarlo senza di lei. L’immagine
apparirebbe immobile, bloccata, asfittica. “È come se trattenesse il respiro in
attesa di trovare una via d’uscita, uno sfogo. Un modo per urlare. E un modo c’è,
quindi Masaccio lo trova. La Maddalena”. “Masaccio accende una fiamma guizzante
ai piedi della croce che illumina e movimenta la composizione, prima chiusa in
una staticità improbabile durante un dramma che non può che sconvolgere tutti”.
“… quella macchia rossa, i capelli biondi sciolti sulle spalle, il gettarsi a
terra con le braccia levate a quel cielo da dove pare che Dio sia sparito, come
credette persino Cristo. Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? egli chiede
nella spaventosa solitudine del suo supplizio”.
Masaccio “lancia uno schizzo rosso e vibrante come il fuoco che arde dentro di lei… L’esplosione del dolore della Maddalena manda in frantumi la composizione di Maria e Giovanni e la lenta agonia di Cristo, lanciandoli verso l’alto, nella direzione delle sue braccia. È come se si crocifiggesse anche lei, la testa incassata nelle spalle al pari del Maestro…. È lei di cui sentiamo l’urlo anche se è l’unica di cui non vediamo il volto perché, una volta di più, la Maddalena s’identifica col suo gesto e col suo corpo e ci commuove per lo strazio che la prostra a terra. Diventa nostra la sua terrena, incontenibile reazione di fronte a quello che gli uomini stanno facendo a un Dio fattosi l’uomo da lei tanti amato”.
Andrò a Napoli solo
per vedere questo piccolo quadro di 63 centimetri per 83.
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