martedì 6 giugno 2023

Tra le università e la vecchia fattoria

Dopo una notte tempestosa, l’alba spalanca un cielo limpido. Alzandosi in volo l’aereo lascia vedere nitido il faro di Fiumicino che saluta quanti lascia le terre laziali inoltrandosi sul mare. Scalo a Monaco e di nuovo in volo verso Poznan. Il viaggio continua fino a Obra, un paese appena segnato sulle carte geografiche ma centralissimo per gli Oblati: qui si sono formati e continuano a formarsi centinaia di Oblati poi partiti per il mondo intero.

Quando mi fu affidato il compito degli studi oblati, ormai 13 anni fa, entrai a far parte della Associazione oblata degli Istituti di insegnamento superiore, appena costituita. Da allora ogni anno mi sono incontrato con i rettori delle nostre Università e Istituti ospiti, di volta involta, di una delle nostre istituzioni. Sono stato così in Sud Africa, Congo, Canada, Stati Uniti, Filippine, India… Poi è arrivato il Covid e siamo passati agli incontri virtuali… Finalmente eccoci di nuovo insieme, fisicamente.

Ad attendermi Zigmund: siamo stati insieme a Roma parecchi anni. Che gioia incontraci di nuovo! Siamo proprio una bella famiglia.

Terminata per oggi i lavori, a fine serata una visita alla fattoria degli Oblati: campi a non finire, 32 vitelli, 70 maiali, una trentina di arnie… Tornano i trattori con il fieno. Un mondo agricolo d’altri tempi.

Intanto attorno alla chiesa si riuniscono le persone per preparare la processione del Corpus Domini, che qui naturalmente si celebra di giovedì come di dovere. Siano o no in Polonia?







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