Ho letto d’un
fiato il libro di Margaret Karram, Per non sfiorarci invano. Tra l’altro ha
il vantaggio di essere breve. Ti si allarga l’anima, dà tanta speranza e voglia
di vivere, di costruire. Nel racconto della sua esperienza traspare un forte
invito all’accoglienza dell’altro, al dialogo.
La sfida non è
soltanto quella di dialogare, ma di mettere le persone in dialogo. Non basta
neppure offrire all’altro l’opportunità di esprimersi in tutta la sua
ricchezza, di esercitare doti e carismi personali. La saggezza del governare –
e Margaret è una donna di governo, di una grande Opera – è quella di creare le
condizioni perché queste ricchezze lavorino in sinergia. Non mancano i talenti,
le capacità, le iniziative. Quello che è difficile è mettersi insieme, in
collaborazione, a servizio di progetti comuni. Il pericolo è di essere dei cani
sciolti, con voglia di protagonismo. Ognuno cerca il suo mondo, la maniera di
emergere, crea il proprio gruppo, vuole trasformarsi in leader. Più che di
leader abbiamo bisogno di persone che sappiano mettersi in rete, che sappiamo collaborare.
La saggezza del governo è quella di saper coordinare, valorizzare, indirizzare
verso la medesima direzione. Allora si costruisce.
È il mio augurio a Margaret Karram.
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