Ci
sta veramente a cuore che questa grande notte, che ricorda la Passione di
Cristo, non passi, nelle vostre parrocchie, senza una adorazione continua del
mistero dell’Eucaristia, nella quale, secondo l’espressione di S. Paolo,
annunciamo la morte del Signore.
Fattosi vittima per la nostra salvezza, viene solennemente esposto davanti a noi in stato di immolazione. L’adorazione ci ripropone la realtà della sua divina presenza, ciò che, in questa ora, ha sofferto per le nostre anime, prima di dare la sua vita per il nostro riscatto. Non è una cosa meravigliosa, in questi momenti preziosi, poter unirsi, senza alcuna riserva, alla sua persona, fondendo i nostri sentimenti coi suoi, compatendo i suoi dolori, domandandogli perdono dei nostri peccati e rendendo omaggio alla sua gloria, nelle profonde umiliazioni che ha subito?
(sant’Eugenio de Mazenod, Lettera ai sacerdoti della diocesi di
Marsiglia, 28 marzo 1857)
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