Carisma e spiritualità: sinonimi?
Ne abbiamo parlato oggi tra amici. Sono diversi i miei ex allievi che,
impegnati nel lavoro di ricerca e di studio, mi interpellano su temi che mi
sono più congeniali. Altre persone che lavorano in questo ambito le incontro
nel mio percorso… Perché, mi sono chiesto, non metterci insieme, condividere le
nostre esperienze, le ricerche, le difficoltà? Abbiamo così iniziato a
incontrarci, in maniera informale. Oggi il tema era appunto il rapporto tra
carisma e spiritualità.
Massimo Parisi, postulatore dei
Passionisti, ha condiviso la sua ricca ricerca in merito. Da parte mia, per
introdurre il tema, ho parlato dell’impiego di molteplici lemmi per dire lo
specifico della nostra famiglia religiosa, senza limitarsi al pervasivo
termine “carisma”.
Fino agli anni Settanta del 1900
la riflessione sulla specifica vocazione oblata si è incentrata gradatamente attorno
alla parola “spiritualità”, anche se si è continuato ad usare termini più
tradizionali come “fine”, “spirito”, “virtù apostoliche”. A partire dal
Congresso sul carisma oblato del 1976 si è affermata la parola “carisma”, e
successivamente si è parlato di “valori” e di “visée missionaria”. Nelle
Costituzioni e Regole del 1982 (cito l’edizione 2018) troviamo ancora l’eco
della terminologia tradizionale. Si parla ripetutamente della “nostra
vocazione” (R 7d. 9a, C 50, R 51c), di “vocazione oblata” (C 51), di “vocazione
missionaria” (C 56). Due volte appare l’espressione “spirito del Fondatore” (C
76, 124), e una volta “spirito di famiglia” (R 91a). Una sola volta si parla
del “fine” principale della Congregazione (R 7b).
Prevale ormai decisamente il
termine “carisma”. Nell’edizione del 2018 esso appare 17 volte, a partire dalla
presentazione offerta dal superiore generale p. Louis Lougen, che definisce le Costituzioni
e Regole una «autentica guida per vivere il carisma che Eugenio de Mazenod ci
ha trasmesso». Nell’introduzione esse vengono presentate come una “espressione
privilegiata” del carisma del Fondatore. La prima parte, ispirandosi al Congresso
del 1976, porta il titolo significativo di “Carisma oblato”.
L’impiego più consistente del
termine carisma – ben 5 volte – è concentrato nella Regola 37a riguardante i
laici che condividono la vita oblata. Altre menzioni del carisma riguardano la
formazione, che ha «lo scopo di far crescere l’uomo apostolico animato dal
carisma oblato» (C 46). Anche nel periodo dopo il noviziato si chiede lo studio
e l’assimilazione del carisma (C 65). La fedeltà ad esso deve inoltre informare
le strutture di governo (R 72a) e il servizio dei superiori, chiamati a possedere
«una identità ben definita illuminata dal carisma oblato» (C 82). In maniera
particolare il Superiore generale ha il compito di mantenere sempre vivo «lo
zelo missionario nel cuore del nostro carisma» (C 133). Infine si ricorda,
ancora una volta, che le Costituzioni e Regole «si ispirano al carisma vissuto
dal Fondatore e i suoi primi compagni» (C 163).
Molto più limitato l’impiego del
termine “spiritualità”: soltanto tre volte, la prima riferendosi ai laici che
partecipano alla “spiritualità” degli Oblati (R 37b), la seconda ai membri di
Istituti religiosi e secolari legati alla “spiritualità” oblata (R 37c), la terza
riguardante un eventuale comitato o commissione che potrà essere stabilito nel
settore della “spiritualità oblata” (R 149f). L’aggettivo “spirituale” ricorre
numerose volte, ma non nel senso di una specifica spiritualità, con eccezione
della R 72a ove si parla di “caratteristiche spirituali” di tutto l’Istituto.
Concentrandosi dunque sui due
termini principali, carisma e spiritualità, potremmo così definirli:
Il carisma è il dono di
una particolare vocazione e missione che lo Spirito Santo ha consegnato alla
nostra Famiglia attraverso il fondatore, sant’Eugenio de Mazenod. È un progetto
ispirato da Dio, che informa tutte le dimensioni costitutive della nostra vita,
dall’evangelizzazione alla vita religiosa, dalla formazione al governo, dalla
preghiera alla vita comunitaria. Esso dice “che cosa”.
Il carisma comporta anche una spiritualità,
ossia il modo con cui si risponde a questo dono di Dio e si vive il carisma. È una
componente dello stesso carisma, perché è da esso informata, ed è frutto del
dono dello Spirito, che insegna come accogliere e vivere la missione che egli
chiama a compiere nella Chiesa. Essa dice il “come”.
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