“At-tendere”: rivolgersi verso,
protendersi in una direzione precisa. È più di un semplice aspettare –
“aspicere” – che indica un atteggiamento piuttosto passivo, fermi a guardare
verso la persona o la cosa che deve arrivare. Si aspetta che spiova, non
possiamo farci niente. Si aspetta che passi… Si aspetta Godot, come nel dramma
di Beckett, ma aspetta aspetta non viene mai… Nell’attesa c’è invece
partecipazione, un dedicarsi, una “tensione”. Non si sta lì con le mani in
mano, si vorrebbe quasi anticipare, con impazienza, la venuta dell’evento o
della persona che si attende. È quasi un andargli incontro, per accorciare
tempi e distanze. Niente a che fare con una immobilità rassegnata. L’attesa
domanda un atteggiamento attivo, un andare verso, nella speranza di essere
appagati da quell’arrivo desiderato.
Tante altre parole sono ad essa
correlate, a testimonianza di quanto l’attesa sia dinamica e partecipata:
attenzione, tensione, intendere, pretendere, attenzionare... Vi sono anche
parole che non hanno un rapporto etimologico con l’attesa e che indicano
piuttosto sentimenti ad essa legati: trepidazione, delusione, speranza.
L’attesa non è neutra, è passionale, coinvolge mente e cuore, è anche un po’ un
patire, soprattutto quando si protrae, i tempi si allungano a dismisura,
compare la stanchezza, il dubbio...
È esigente l’attesa, non consente
alcuna distrazione, ossia essere attratti altrove. Come non ricordare la pagina
evangelica delle vergini saggie e delle vergini stolte? Queste ultime
all’arrivo dello sposo sono altrove, sono a comprare l’olio per le lampade, e letteralmente
“dis-attendono” l’appuntamento… L’attesa richiede dedizione. Quante volte Gesù
invita a vigilare, ad essere pronti, svegli, perché egli arriverà
all’improvviso e vuole trovare persone protese ad accoglierlo. La sposa del
Cantico dei Cantici confida che anche quando dorme il suo cuore è sveglio e al
minimo rumore riconosce il bussare discreto del suo diletto (cf. 5. 2). L’amore
veglia, l’amore è sempre in attesa. «Lo Spirito e la sposa dicono: “Vieni”!...
“Sì, vengo presto!”» (Apocalisse, 22, 17, 20). È il senso dell’Avvento e
del Natale.
Nessun commento:
Posta un commento