Le nostre “Vacanze in Paradiso” sono
terminate. In una gioia indicibile. Con il desiderio di tornare qui l’anno
prossimo così come eravamo qui lo scorso anno. Non avrei mai immaginato che
avremmo raggiunto un clima così alto. All’inizio avevo proposto ai genitori di “cuocere i bambini a bagno maria” (fra l’altro in francese c’è
la medesima espressione): i bambini avrebbero dovuto respirare e assorbire il
clima di gioia e di pace che noi avremmo saputo creare. Oggi mi hanno detto che
loro, i genitori, sono stati cotti a bagno maria dai bambini. È stato un cammino
fatto insieme, tra tutti. Da parte mia parlavo ai bambini (non avrei mai
immaginato di esserne così capace) e i grandi assorbivano… Tutto è stato scuola: le
meditazioni, le messe, le passeggiate, le attività, i momenti di festa…
Le nostre vacanze sono terminate con il
paradiso di Dio: non il paradiso che Dio ha preparato per noi, ma quello che si è
preparato per sé... e che sicuramente condivide anche con noi.
Al riguardo, contemplando Maria, Madre di
Dio, e per questo fatta da Dio capace di contenere, in un certo modo, la
Trinità, san Luigi Maria Grignion de Montfort scrive: «Nel paradiso, Maria è il
paradiso di Dio e del suo mondo ineffabile, in cui è entrato il Figlio di Dio
[…]. Dio ha creato un mondo per l’uomo “viatore”, è questo, il nostro; ha
creato un mondo per l’uomo “comprensore”, è il paradiso; ma se n’è fatto un
altro per sé e l’ha chiamato Maria».
Quando il Padre pensò di mandare il Figlio
sulla terra aveva cercato invano un angolino pulito, capace di accoglierlo
degnamente. Dovette costruirselo e inventò Maria. «Solo Maria – scrive san
Pietro Crisologo – contiene in sé Colui che il mondo non può contenere; solo
Maria sostenne con le sue braccia Colui che tiene il mondo; solo Maria generò
il suo Creatore e nutrì Colui che nutre i vivi».
Anche la nostra Chiara Lubich racconta come
ha visto Maria: «Fino allora Maria m’era stata raffigurata come la luna, più
grande delle stelle, che mi rappresentavano i santi, meno del sole che
rappresentava Dio. Ora La vedevo come il cielo azzurro che conteneva e sole e
luna e stelle».
Ai bambini non ho riportato queste citazioni
ma ai loro occhi ho comunque rappresentato Maria “bellissima” – e ho fatto
imparare loro questa parola italiana. Insieme abbiamo preparato anche un tulle
azzurro che ne conteneva uno bianco – la creazione – il sole e le stelle. Siamo
partiti anche noi avvolti da manto di Maria, dal suo cielo, nel suo Paradiso.
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