domenica 21 agosto 2022

Maria Paradiso di Dio

 

Le nostre “Vacanze in Paradiso” sono terminate. In una gioia indicibile. Con il desiderio di tornare qui l’anno prossimo così come eravamo qui lo scorso anno. Non avrei mai immaginato che avremmo raggiunto un clima così alto. All’inizio avevo proposto ai genitori di “cuocere i bambini a bagno maria” (fra l’altro in francese c’è la medesima espressione): i bambini avrebbero dovuto respirare e assorbire il clima di gioia e di pace che noi avremmo saputo creare. Oggi mi hanno detto che loro, i genitori, sono stati cotti a bagno maria dai bambini. È stato un cammino fatto insieme, tra tutti. Da parte mia parlavo ai bambini (non avrei mai immaginato di esserne così capace) e i grandi assorbivano… Tutto è stato scuola: le meditazioni, le messe, le passeggiate, le attività, i momenti di festa…

Le nostre vacanze sono terminate con il paradiso di Dio: non il paradiso che Dio ha preparato per noi, ma quello che si è preparato per sé... e che sicuramente condivide anche con noi.

Al riguardo, contemplando Maria, Madre di Dio, e per questo fatta da Dio capace di contenere, in un certo modo, la Trinità, san Luigi Maria Grignion de Montfort scrive: «Nel paradiso, Maria è il paradiso di Dio e del suo mondo ineffabile, in cui è entrato il Figlio di Dio […]. Dio ha creato un mondo per l’uomo “viatore”, è questo, il nostro; ha creato un mondo per l’uomo “comprensore”, è il paradiso; ma se n’è fatto un altro per sé e l’ha chiamato Maria».

Quando il Padre pensò di mandare il Figlio sulla terra aveva cercato invano un angolino pulito, capace di accoglierlo degnamente. Dovette costruirselo e inventò Maria. «Solo Maria – scrive san Pietro Crisologo – contiene in sé Colui che il mondo non può contenere; solo Maria sostenne con le sue braccia Colui che tiene il mondo; solo Maria generò il suo Creatore e nutrì Colui che nutre i vivi».

Anche la nostra Chiara Lubich racconta come ha visto Maria: «Fino allora Maria m’era stata raffigurata come la luna, più grande delle stelle, che mi rappresentavano i santi, meno del sole che rappresentava Dio. Ora La vedevo come il cielo azzurro che conteneva e sole e luna e stelle».

Ai bambini non ho riportato queste citazioni ma ai loro occhi ho comunque rappresentato Maria “bellissima” – e ho fatto imparare loro questa parola italiana. Insieme abbiamo preparato anche un tulle azzurro che ne conteneva uno bianco – la creazione – il sole e le stelle. Siamo partiti anche noi avvolti da manto di Maria, dal suo cielo, nel suo Paradiso.

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