Quante cose abbiamo imparato oggi nella
nostra gita in montagna!
Prima di tutto l’importanza della guida, che conosce i
sentieri. Come avventurarsi nel cammino della vita da soli, senza una guida?
Poi l’essere tanti, insieme: ci si aiuta, si
condividono le scoperte, ci si incoraggia nei passaggi difficili… Come
affrontare il cammino della vita senza dei compagni di viaggio?
Ad un certo momento, contrariamente ad ogni
previsione, è cominciato a piovere. Non c’era un luogo di riparo. Abbiamo
steso un grande telo tra gli alberi, ma faceva freddo e continuavamo a
bagnarci… Un attimo di scoraggiamento. Qualcuno ha pensato bene di lasciare l’escursione
e di tornare indietro. Capitano nel cammino della vita i momenti difficili, di
scoraggiamento. Desistere? Noi siamo andati avanti.
Ma prima, benché non fosse ancora
mezzogiorno, c’è preso fame, forse per effetto del freddo, della pioggia, dello
scoraggiamento, e in piedi, sotto la pioggia, senza che nessuno lo dicesse,
abbiamo dato fondo a tutte le scorte alimentari che ci eravamo portati dietro e abbiamo ripreso le forse. Quando
si va in montagna occorre essere sempre ben riforniti. Anche nel cammino della
vita occorre il “viatico”…
Poi spunta il sole. Spunta sempre il sole
dopo i momenti difficili. Beato chi ha perseverato nelle difficoltà perché si
aprono davanti scenari bellissimi.
Intanto le nebbie si alzano perché siamo in
alta quota. Di qua, di là, si aprono, uno dopo l’altro, sprazzi di luce che
lasciano vedere prima delle rocce, poi degli alberi... È come un gioco che consente
di mettere a fuoco tanti particolari della natura che, quando tutto è aperto,
forse non si noterebbero. Non è anche così anche nel “paesaggio” della nostra
vita? A volte viene in luce un aspetto, poi un altro… e tutto sembra sempre
nuovo.
Una bambina mi dice: “Ho trovato tre fragole”.
“Erano buone?” le domando. “Non lo so le ho date una a quella bambina, un’altra
a quel bambino, un’altra al loro papà…”. Mi lascia di stucco. “La lingua del
Paradiso!”. Le domando se le piace la natura d’attorno. “Sì, però mi fanno male
i piedi”. Ma che cammino concreto e vero… proprio come quello della vita. Da un’altra
parte si sente: “Mamma, sono stanco”, ma continua a camminare…
Alla fine ci ritroviamo tutti: tutti in Paradiso
– era la meta che ci eravamo proposti quando al mattino avevo parlato del
cammino della vita. Ci siamo tutti, anche quelli che si sono
arresi, anche quelli che neppure hanno intrapreso il viaggio e si sono fermati
a valle ad aspettarci. Anche loro in Paradiso? Sì, sono passati dal Purgatorio!
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