domenica 31 luglio 2022

Tra le braccia di sant'Antonio

Il mio soggiorno padovano è terminato ma non il fascino di sant’Antonio rimane ancora. I due giorni trascorsi a Camposampiero sono stati densissimi, ho avuto comunque un attimo per visitare velocemente i due santuari antoniani, a pochi metri l’uno dall’altro. Quanto basta per intuire l’esperienza del Santo.

Poco prima di morire si era ritirato in preghiera in questo bosco che il signore del luogo, il conte Tiso, aveva affidato ai francescani, nei pressi del suo castello.

Nel bosco, Antonio aveva nota un maestoso noce e gli venne l’idea di farsi costruire tra i rami dell’albero una specie di celletta. Tiso gliela allestì. Il Santo passò così in quel rifugio le sue giornate di contemplazione, rientrando nell’eremo solo la notte. È qui che si erge uno dei due santuari.

L’altro è sorto attorno alla stanzetta dell’eremo. Il conte, dall’uscio socchiuso, vide sprigionarsi un intenso splendore. Temendo un incendio, spinse la porta e rimase immobile davanti alla scena prodigiosa: Antonio stringeva fra le braccia Gesù Bambino.

Nel viale che congiunge o due santuari grandi gruppi di statue rievocano momenti della vita del Santo. C’è anche l’accoglienza tra le braccia di Gesù Bambino. Ma qui la scena pone in azione Maria: è lei che porge il Bambino a sant’Antonio.

Mi viene da pensare alla presentazione di Gesù al tempio, quando Simeone prende tra le sue braccia Gesù Bambino. C’è momento più bello di quanto una mamma ti mette tra le braccia il suo neonato? È un gesto di fiducia e insieme il modo più intenso per sentire tuo il bambino, per entrare in intimità con lui che avverti vivo: lo vedi muoversi, respirare… Scopri la bellezza della vita. Per questo Simeone può morire in pace, perché sperimenta la pienezza della vita, che lo supera e lo avvolge. È lui che abbraccia il bambino o è il bambino che abbraccia lui?

Poter stringere Gesù tra le proprie braccia! È sempre stato così forte questo desiderio che tante donne mistiche l’hanno sperimentato. Un’esperienza quasi sempre al femminile. Ma nulla vieta che Maria metta il braccio anche a un uomo il suo bambino, come l’ha messo in braccio a Giuseppe, a Simeone, ad Antonio… E perché non possiamo desiderarlo e forse sperimentarlo anche noi? Potrebbe essere anche una preghiera da rivolgere a Maria… Lasciando che sia lui ad abbracciarci.



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