sabato 2 luglio 2022

Vi mando io!


“Andate: ecco, io vi mando, Settantadue, come i popoli della terra”. Tanti ne contava il Libro della Genesi. Siamo dunque inviati al mondo intero, a tutti, senza esclusione alcuna. Per la verità i settantadue si muovono in un territorio molto ristretto, come capita a quasi tutti noi, ma in cuore c’è l’umanità intera, come diceva anche sant’Eugenio: “Benché il nostro ministero si esercita nella nostra regione della Provenza, abbiamo in cuore il mondo intero”.

A due a due. Qual è infatti l’annuncio che siamo chiamati a portare? La pace: «Pace a questa casa». Non è soltanto assenza di conflitti – sarebbe già tanto!!! –, è molto di più: è la pienezza dell’amore, frutto del comandamento nuovo, vera novità cristiana: «amatevi gli uni gli altri». Perché l’annuncio sia credibile e non siano soltanto parole bisogna essere almeno in due. 

Per la missione occorreranno grandi strutture, un’organizzazione potente, strategie elaborate? Se tutto questo c’è, ben venga. Ma basta la semplicità e la mitezza disarmante dell’agnello, la leggerezza e la freschezza di chi si muove spedito senza borsa né bisaccia né sandali, la decisione e la determinatezza che non si perde per strada in cose inutili: «non fermatevi a salutare nessuno».

Cosa fare quando finalmente ci si incontra con gli altri? Ci si fa uno con loro, adattandosi agli usi e ai costumi: «mangiando e bevendo quello che hanno», senza stare a domandarsi se è puro o impuro. Si può e si deve andare in casa di tutti, anche in quelle dei pagani, e sedersi a mensa con loro. Era proibito allora agli ebrei. E oggi quante nuove proibizioni, quante barriere discriminatorie si ergono ad impedire rapporti sinceri, fraterni, costruttivi!

Da dove cominciare? Dal curare i malati. Più che parole ci vogliono fatti, un amore concreto, operoso. 

Sarà facile? Tutt’altro! Sarà come andare tra lupi. Ci sarà che ci accoglie e chi ci rifiuta e si rivolta contro.

Ce la faremo? Ma certo che ce la faremo. Non è mica un’iniziativa nostra. È Gesù che ci manda. Ci fidiamo della sua parola, del suo mandato: «Andate: ecco, io vi mando». E poi, lo sappiamo, nascostamente, egli vieni con noi.

Infine, ci sarà anche una ricompensa! I nostri nomi sono scritti nei cieli: siamo già lì.

Nessun commento:

Posta un commento