Oggi la nostra casa in via Aurelia è stata invasa da un gruppo di giovani che hanno passato la mattinata in meditazione tra i tre poli della cappella: l’altare dei voti, la statua dell’Immacolata, la reliquia con il cuore di sant’Eugenio. Una presenza che ha “rinfrescato” la nostra comunità.
Per loro ho preparato
un opuscolo, una sorta di “guida” della nostra cappella. Ecco l’inizio:
Un po’ zingari, un po’ profughi, o semplicemente missionari, gli Oblati hanno dovuto spostare la loro casa generale da Aix-en-Provence a Marsiglia, a Parigi, a Liegi, a Roma. Qui, nel 1902, essa trovò la prima destinazione a due passi dal Colosseo, in quella che oggi è via Vittorino da Feltre. Nel 1949-1950 fu costruita l’attuale sede, in via Aurelia 290, a due passi da san Pietro.
Certamente l’aspetto non è brillante come il marmo in cui sarà incastonata. Ma costituirà un ricordo costante della povertà che esisteva alle nostre origini, alimentando costantemente l’ideale che deve animarci».
La pietra fu murata
in cappella, nel primo pilastro a destra. Vi è
inscritta una piccola croce, il nome di Maria e la data: “DIE XXI MAJI
AD MCMIL”.
Una lapide posta a
sinistra dell’entrata della cappella, ricorda che la benedizione inaugurale
della casa avvenne il 30 ottobre 1950: «Nell’Anno Santo 1950, sotto il
pontificato di Papa Pio XII, il T.R.P. Léo Deschâtelets, Superiore Generale,
alla presenza di numerosi Vescovi, Superiori provinciali e numerosi Oblati
giunti a Roma da tutto il mondo in occasione della proclamazione del dogma dell’Assunzione
della Vergine Maria, nostra dolce Madre, circondato da un drappello di figli,
con cuori grati a Dio, ha benedetto e inaugurato il 30 ottobre».
Come sono belli questi giovani, Maria Immacolata li conduca sulla via della loro piena realizzazione.
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