sabato 19 marzo 2022

Coltivare per essere coltivati

 


Il Padre vuole che portiamo frutti. Non ammette piante parassitarie. I tralci che non fanno uva li taglia e li getta nel fuoco. Così nel Vangelo di Giovanni. 

Anche tu, Gesù, non sei tenero con chi sfrutta egoisticamente il terreno. Il Vangelo di Marco racconta che hai fatto seccare un fico senza frutti. Ce lo ripeti nella parabola dei talenti: chi li sotterra e non li traffica sarà punito con rigore.

Parole, gesti e parabole che ci scuotono e ci incutono un salutare timore. La vita è un dono e un impegno da prendere sul serio. La vita domanda di essere vissuta.

In effetti spesso ci diamo da fare, e molto. Ma lavoriamo nella direzione giusta? Edifichiamo il Regno di Dio o lo disfacciamo? Forse maciniamo a vuoto. Più agitazione che frutti.

Per fortuna c’è anche il vangelo di Luca, il vangelo della preghiera e della misericordia: tu preghi il Padre per noi, perché abbia misericordia e pazienza. Se tu metti mano all’opera, se tu ti prendi veramente cura di noi, chissà...

Anche noi, quando vediamo persone od opere che non portano frutto, dovremmo metterci dalla loro parte, con misericordia e amore, e lavorare perché rifioriscano e siano feconde? Forse è proprio questa la conversione che ci chiedi, capace di allontanarci da quel «perirete tutti allo stesso modo». Ci salviamo se salviamo gli altri!

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