Grande attesa per lo
zoom di venerdì sera su Giovanni Santolini. Un suo fratello mi ha detto: “Vedrai
quanta gente, Giovanni è sempre stato un vanesio, per cui anche questa volta
farà scena”.
In occasione del 25°
della sua morte mi è stata commissionata la biografia. Chissà cosa scriverò. Mi
piacerebbe comunque iniziare il libro con l’atto che, agli occhi dei congolesi,
lo ha immortalato come un eroe.
Fu durante una
manifestazione organizzata dall’opposizione per esprimere la protesta contro il
regime. In quella occasione due degli studenti Oblati con i quali viveva
Giovanni furono arrestati e si sa quello che può accadere in questi casi.
Appena giunse la notizia allo scolasticato Giovanni organizzò una mobilitazione
generale: “Andiamo a liberarli”, e si pose a capo del piccolo esercito. Quando
i militari si videro arrivare questa masnada cominciarono a sparare. Tutti scapparono.
Rimase soltanto Giovanni e Macaire. “Mac – gli disse Giovanni – non arrendiamoci,
avanziamo!”. I militari rimasero sconcertati nel vedere i due venire verso di
loro senza paura (forse l’avevano ma non la davano a vedere) e cessarono di
sparare. Al termine dei negoziati Giovanni tornò a casa con i due studenti, liberati, e
fu accolto come un eroe.
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