domenica 25 aprile 2021

Uniti nel Padre


Mi trovo con qualche centinaio di operatori pastorali collegati in contemporanea, in vari continenti, con traduzioni simultanee. Il tema che sto svolgendo mi prende moltissimo. Dopo 16 minuti, improvvisamente mi si spegne il computer e la mia conversazione si perde nel nulla. Che smarrimento…

L’idea che stavo comunicando è semplicissima e bellissima: l’unità chiesta dal Gesù al Padre si fa attorno al Padre: riconoscendolo come Padre e riconoscendosi come fratelli e sorelle.

Ero partito da un testo conosciutissimo che Chiara Lubich aveva scritto nel dicembre 1946: “L’anima deve sopra ogni cosa puntare sempre lo sguardo nell’Unico Padre di tanti figli. Poi, guardare tutte le creature come figli dell’Unico Padre. Oltrepassare sempre col pensiero e coll’affetto del cuore ogni limite posto dalla vita umana e tendere costantemente e per abito preso, alla fratellanza universale in un solo Padre: Dio”.

Indelebile in me il ricordo di quando, durante il viaggio con la Scuola Abbà in Terra Santa, giungemmo sul Monte degli Olivi, nella grotta dove Gesù, rispondendo alla richiesta dei discepoli, insegnò loro: “Quando pregate dite: Padre….”. Fu uno dei momenti più belli del nostro pellegrinaggio. Cantammo il Padre nostro, ed ebbi l’impressione che davvero il Padre ci avvolgesse tutti, rendendoci fratelli e sorelle. Mi pareva di vedere Gesù e Maria che ci prendevano per mano e insieme ci orientano verso il Padre.

Che gioia poter dire “Padre” assieme agli altri. Gesù continua a porsi accanto a noi e ci fa rivolgere dove lui è rivolto, verso il Padre.

Il “Padre nostro”: preghiera trinitaria per eccellenza: possiamo dire Padre soltanto se e perché siamo nel Figlio: figli nel Figlio. È Gesù che in noi ripete Abbà, Padre: è lui che prega in noi e ci porta nel Padre. Possiamo dire Padre soltanto se e perché lo Spirito mette il suo nome sulle nostre labbra, così come lo mette sulle labbra stesse di Gesù. La preghiera del “Padre nostro” ci rivela il circolo d’amore della Trinità e ci introduce in esso, rendendoci partecipe della relazione d’amore tra i Tre.

Scoprire il Padre come fonte e culmine d’unità, ci rende consapevoli del suo amore personale che arriva ad ognuno di noi, ad ognuna delle sue creature.

Consapevoli del valore di ciascun essere e di ciascuna persona – come una parola che il Padre nel suo amore pronuncia – possiamo guardare ognuno come un’espressione diversa del suo unico amore, ognuno con la sua irrepetibile bellezza, ognuno necessario all’altro per comporre un’unità ricca di tanta diversità. Non soltanto tra le singole persone, ma tra diverse realtà ecclesiali - movimenti, gruppi, associazioni, vocazioni diverse - capaci di riconoscersi, amarsi, collaborare... Possiamo poi immaginare la medesima dinamica nel mondo dell’economia, della politica, in ogni ambito sociale, tra nazioni… Anche nelle nostre parrocchie, al cui interno gruppi, iniziative, persone, domandano di essere valorizzati per la loro peculiarità: soltanto insieme potremo compiere la missione che ci è affidata. Lo stesso nella collaborazione tra parrocchie, per i tanti progetti che possono essere portati avanti insieme.

Sono tanti i modi di pensare l’unità. A me sembra bello vederla come famiglia di fratelli e sorelle uniti attorno al Padre.

Sono queste le cose che avrei voluto dire… Sicuramente lo Spirito Santo le avrà dette al cuore di ognuno, anche senza le mie parole, meglio di come avrei potuto dirle io.

 

Nessun commento:

Posta un commento