Non mi fu facile accogliere
Roma. Infatti fu Roma ad accogliere me.
Venivo da Prato, da
Firenze, da una Toscana dominata dal Trecento e dal Rinascimento. Fine, elegante,
leggera come una bella ragazza giovane. Ignoravo il barocco, o meglio, non
sapevo apprezzarlo.
Roma mi si mostrava
col suo volto barocco. Ci sono tutte le stagioni dell’arte, a Roma, ma l’immagine
esteriore che si impone è quella barocca. Non soltanto come arte, ma anche come
stile della città. Insomma una signora belloccia, appena appena sfiorita.
Eppure con la sua
arte seducente mi ha gradatamente ammaliato fino a farmi incantare, addirittura,
del barocco. Nella sua storia millenaria ha saputo accogliere e sedurre tutti…
Ho ripensato a questo
mio rapporto con Roma, detto proprio in due parole, leggendo il libro di
Rutelli, Tutte le strade partono da Roma. Sono andato a leggermelo
camminando sulla riva del Tevere. Un libro fascinoso, di storia, arte, costume.
Un libro sul passato, sul presente, sul futuro della città e della civiltà. Con
aneddoti, sprazzi di vissuto personale. Un libro vivo come la città di cui
parla.
Civis romanus sum. Anch’io. E non soltanto perché
ho la carta d’identità di Roma… (ma quanto tempo per averla, cara bella signora!!! - Roma è proprio eterna)
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