I tre giorni di ritiro con i quali si è aperta l’Assemblea
sono terminati. Quanta ricchezza! I comunicati stampa ufficiali hanno già detto
tanto. A me sembra si sia delineato il profilo, il disegno di Maria, una Maria “mistica”,
costituita da tanti, da tutti, ognuno insostituibile, unico, irrepetibile, capaci,
insieme e uniti - come è stata capace Maria di Nazareth da sola -, di accogliere
il dono di Dio, di generare l’Emmanuele, il Dio tra noi, il Santo, e di donarlo
al mondo di oggi, condividendo dolori, sofferenze, assurdità.
La modalità – lo zoom mondiale – ne è stata una manifestazione:
i due moderatori, giovani, guidavano uno dal Libano, l’altra dall'Angola; la
preghiera era condotta da cattolici, riformati, ortodossi; le meditazioni e le
testimonianze sono state donate da cristiani e membri di altre religioni, persone senza riferimento religiosi; la composizione
dei membri rispecchia tutte le vocazioni, le diverse generazioni e culture; siamo
entrati nelle case gli uni degli altri, nei cinque continenti; abbiamo
ascoltate molte lingue: quanta diversità, quanta unità!
È la bellezza del popolo di Dio, riflesso della vita della
Santissima Trinità: un invito ad avere occhi nuovi per guardare gli altri così
come Dio li guarda, per cogliere il progetto che egli ha disegnato su ognuno di
loro.
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