Doveva essere
proprio importante questa “mangiatoia” se nel Vangelo di Luca è nominata per tre
volte: Maria depone Gesù nella mangiatoia, gli angeli dicono ai pastori che
troveranno un bambino in una mangiatoia, poi si racconta che effettivamente lo
trovano in una mangiatoia. Quando arrivarono i Magi la famiglia si era
sistemata un po’ meglio, non lo trovarono comunque su un trono regale.
Quando nel
pellegrinaggio a Betlemme si scenda nella grotta della natività tutti ci
precipitiamo nel luogo dove Gesù è nato, segnato da una stella d’argento. Difficilmente
si fa caso alla mangiatoia, poco distante, a sinistra. Una volta ho avuto la
gioia di celebrare proprio su quella mangiatoia.
Chissà
com’era allora. Adesso è tutta ricoperta di marmi… Non occorre una grande fantasia
per immaginarsi il recipiente con il foraggio per gli animali: ogni volta che
andavo dagli zii in campagna la visita alla stalla era d’obbligo.
Maria adagia Gesù proprio lì, il luogo più soffice e protetto, unica alternativa alla culla che non c’è. Ha bisogno di distanziare un po’ da sé il bambino, per contemplarlo meglio, come mi ha detto oggi Beto: “Quel presepio è al centro della sua attenzione. Gesù è uscito dal suo grembo, ma mai dal suo cuore, mai dalla sua adorazione, Lui era sempre lì”. E mi ha ricordato papa Benedetto XVI: «Alla contemplazione di Gesù nessuno si è dedicato con altrettanta assiduità di Maria». Insegna a fare altrettanto ai pastori, ai magi… Sembra voglia donarlo a tutti. Ogni mamma di solito sussurra: “È il mio bambino…”. Maria invece lo mette nella mangiatoia, a disposizione di tutti ed è il bambino di tutti: dei pastori, di Simeone, di Anna, dei Magi. Da subito lo dona al mondo, un atto che rarificherà ai piedi della croce.
Da parte sua Gesù si lascia fare come ogni neonato, ma forse
quella mangiatoia è già una profezia, quasi volesse dire: “Sono qui per farmi
mangiare… L’ultima cosa che farò sarà quella di dire: Prendete e mangiate,
questo è il mio corpo…”.
La mangiatoia: segno del dono di Maria, del dono di Gesù…
invito a fare altrettanto.
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