Ebbene sì, lo confesso, ogni giorno leggo l’Osservatore Romano. Se ascolto
le notizie dei nostri giornali, telegiornali, giornali radio, so solo della
crisi di governo, del virus, dei vaccini… e ne abbiamo già abbastanza. Se leggo
l’Osservatore Romano (quello di ieri, ad esempio), so della morte per
assideramento di Edwin nei pressi di piazza san Pietro (notizia da prima
pagina!), del Mozambico devastato dal ciclone, dei 19 migranti uccisi e
bruciati in Messico, dove ogni giorno vengono uccisi 100 persone dalle bande
dei narcotrafficanti, del massacro in Colombia, del sacerdote ucciso a Mindanao
nelle Filippine… tutte notizie che non trovo altrove.
Leggo anche fatti di vita, eroici e belli, come quello (sempre ieri) del
maestro elementare Ranjit che ha promosso l’istruzione delle bambine nel suo
villaggio, contro ogni discriminazione. Per non parlare degli articoli
culturali…
Gli orizzonti vasti che il giornale mi apre ogni giorno mi aiutano ad avere il cuore
aperto sul mondo e a vivere con maggiore intensità il presente nel mio piccolo
mondo.
Nell’edizione di ieri mi ha sorpreso l’articolo su gli Hikikomori. Non
immaginavo che i ragazzi e le ragazze che non escono più di stanza in Italia
sono 100.000. È come se tutti gli abitanti di una città come Ferrara si
chiudessero ermeticamente in casa per anni e anni… sarebbe una città fantasma.
Ho saputo anche di ragazzi delle medie, completamente sconvolti dalla situazione
che si è creata con la pandemia, che non vogliono più andare a scuola o si auto
mutilano.
Questa nostra umanità mi entra in casa ogni giorno, mi interpella… E io mi
trovo impotente, posso solo accoglierla con cuore aperto, sentirla mia, amarla,
pregare, accettare la mia impotenza, sperare, credere nella sua risurrezione.
Quando vedo questa nostra umanità, con le sue tragedie, so che lì Gesù è
già arrivato, devo solo riconoscerlo. Perché è questa l’umanità che Dio ha
amato e per la quale è venuto sulla terra, è questa che ha preso sulle sue
spalle, è per questa che ha dato la vita. S’è fatto impotente (con me!)… ed è solo
così che diventa il Redentore.
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