martedì 26 gennaio 2021

Hikikomori e gli altri

 


Ebbene sì, lo confesso, ogni giorno leggo l’Osservatore Romano. Se ascolto le notizie dei nostri giornali, telegiornali, giornali radio, so solo della crisi di governo, del virus, dei vaccini… e ne abbiamo già abbastanza. Se leggo l’Osservatore Romano (quello di ieri, ad esempio), so della morte per assideramento di Edwin nei pressi di piazza san Pietro (notizia da prima pagina!), del Mozambico devastato dal ciclone, dei 19 migranti uccisi e bruciati in Messico, dove ogni giorno vengono uccisi 100 persone dalle bande dei narcotrafficanti, del massacro in Colombia, del sacerdote ucciso a Mindanao nelle Filippine… tutte notizie che non trovo altrove.

Leggo anche fatti di vita, eroici e belli, come quello (sempre ieri) del maestro elementare Ranjit che ha promosso l’istruzione delle bambine nel suo villaggio, contro ogni discriminazione. Per non parlare degli articoli culturali…

Gli orizzonti vasti che il giornale mi apre ogni giorno mi aiutano ad avere il cuore aperto sul mondo e a vivere con maggiore intensità il presente nel mio piccolo mondo.

Nell’edizione di ieri mi ha sorpreso l’articolo su gli Hikikomori. Non immaginavo che i ragazzi e le ragazze che non escono più di stanza in Italia sono 100.000. È come se tutti gli abitanti di una città come Ferrara si chiudessero ermeticamente in casa per anni e anni… sarebbe una città fantasma. Ho saputo anche di ragazzi delle medie, completamente sconvolti dalla situazione che si è creata con la pandemia, che non vogliono più andare a scuola o si auto mutilano.

Questa nostra umanità mi entra in casa ogni giorno, mi interpella… E io mi trovo impotente, posso solo accoglierla con cuore aperto, sentirla mia, amarla, pregare, accettare la mia impotenza, sperare, credere nella sua risurrezione.

Quando vedo questa nostra umanità, con le sue tragedie, so che lì Gesù è già arrivato, devo solo riconoscerlo. Perché è questa l’umanità che Dio ha amato e per la quale è venuto sulla terra, è questa che ha preso sulle sue spalle, è per questa che ha dato la vita. S’è fatto impotente (con me!)… ed è solo così che diventa il Redentore.

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