lunedì 4 gennaio 2021

Cammina, cammina e càmmina… La leggenda dei Re Magi / 3


 

– Ormai siamo all’Epifania, è tempo che vi avviciniate a Betlemme, la meta del vostro lungo viaggio. Sarete in cammino da tempo.

– Veniamo da molto lontano… Cammina, cammina e càmmina…

– Si dice che ognuno di voi provenga da una parte diversa del mondo… uno di voi è giallo, uno bianco, uno nero…

– Quante leggende sul nostro conto. Siamo davvero colorati come ci dipingono? Guardaci in faccia. I nostri volti, sferzati dai venti, si sono abbruniti alle vampe del sole. Forse le leggende hanno visto in noi il compimento delle antiche profezie che volevano giungessero a Gerusalemme tutti i popoli della terra…

– Da dove venire, allora?

– Da Babilonia. Seguendo le tradizioni dei nostri padri ci siamo dedicati agli studi astronomici e astrologici. Abbiamo passato le giornate curvi sugli antichi codici, e le notti a scrutare i cieli… Nella nostra città da secoli la colonia ebraica ha tenuto viva la speranza del Messia e noi ne abbiamo trovato conferma nella stella.

– Cammina, cammina e càmmina… Chissà quanta strada avrete percorso, da soli e in compagnia di carovane, attraverso deserti e terre aride, con il bello e il cattivo tempo…

– La stella appariva e scompariva, ma non è mai scomparsa la speranza che ci guidava. Il dubbio a volte ci assaliva. Saremo sulla strada giusta? Avremo interpretato bene i segni del cielo e le Scritture? Forse ci siamo sbagliati.

– Come il nostro padre Abramo, che partì senza sapere dove sarebbe andato…

– Come ogni uomo che sempre si protende in avanti, sempre in ricerca, sempre in cammino.

 

Rimangono dei sognatori, questi magi. Il re Erode non si è messo in cammino, è ancora adagiato sui morbidi cuscini del suo trono, sazio di potere, appagato di ricchezza, senza più alcun desiderio. Loro invece...

Li vedo provati dal viaggio, i magi, delusi dai loro colleghi, gli scribi della corte di Erode. Lo studio appassionato e la ricerca, il duro cammino e la fatica hanno disegnato rughe profonde sui loro volti. Eppure non hanno perduto l’incanto e in ognuno indovino il bambino che ancora è in loro. Conservano intatto il sogno che li ha mossi a lasciare la loro terra e a cercare colui che avrebbe dato senso alla vita.

 

– Finalmente siete giunti, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre.

– E Artaban.

– Come Artaban, non siete tre?

– C’era anche Artaban, quando decidemmo di partire.

– E dov’è Artaban?

Si guardano in silenzio i tre magi, a sigillo del loro segreto. Si volgono di nuovo verso di me e riprendono il ritornello:

– Cammina, cammina e càmmina…

– Cammina, cammina e càmmina… Ma finalmente siete giunti. Guardate: la stella! Brilla ancora, più lucente che mai, e si posa sulla povera casa. Il bambino è qui e vi aspetta…

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