Il presepe nel mio ufficio |
Dopo due scrittori,
oggi ho chiesto a una regista cinematografica, Liliana Cavani, di farci la
Novena di Natale. Anche lei ci parla del presepe, come vuole papa Francesco:
Il presepio. Lo
facevo da piccola anche se sono cresciuta in una famiglia che non sprecava
tempo per il presepio e non andava a Messa; ma io ci tenevo perché mi piaceva,
e perché trovavo molto bella la storia. Nel mio film Francesco, difatti, sono
ritornata a raccontare il presepio, pensato e costruito dal Poverello.
Indubbiamente il Natale è un
grande avvenimento per la cultura cristiana. È un fatto enorme, questa
Incarnazione, che viene ignorata dal frastuono di questi giorni, direi, di
massa.
Se fossi vissuta al tempo di Gesù
avrei scelto il ruolo dei re Magi perché, in quanto maghi, erano dotati di
sapienza e preveggenza. Queste caratteristiche mi affascinano molto.
A questo punto qualcuno potrebbe
essere curioso di sapere che cosa avrei offerto; senz’altro la mirra perché è
profumata. Non l’incenso perché detesto il fumo; non l’oro, perché è segno di
potenza e, il più delle volte, speso per il proprio egoismo.
Se poi Gesù Bambino mi conferisse
il potere di fare miracoli… mi adoprerei perché gli
uomini fossero più disponibili alla socialità. Il mondo secondo me si salverà
attraverso una grande solidarietà. Sono ottimista per quello che ci riserva il
futuro. Che si avveri il messaggio di Francesco della vera pace.
Caro Gesù Bambino,
ti dovrei chiedere troppe cose;
dovrei fare un elenco enorme: anche se tu puoi tutto, io capisco che debbo
limitarmi.
Allora ti domando la speranza e
la liberazione dalle paure.
Desidererei una più profonda
conoscenza della morte per apprezzare maggiormente la vita.
Perché non proviamo anche noi a scrivere una letterina a Gesù? Lo fanno i bambini. Ma se lo fanno anche i grandi come la Cavani...
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