Oggi ho
portato a stampare le dispense del corso che sto dando al Claretianum. L’ultima
parte riguarda le Regole degli Oblati. È stata l’occasione per passare in
rassegne tutte le edizioni.
Quella del
2018 è la dodicesima revisione. E la storia non è certamente finita qui, c’è
infatti un comitato permanente per aggiornare le Regole.
Ma c’è
bisogno di cambiare costantemente?
Le
realtà di fondo sono ben salde, ma il modo di attuarle deve rimanere agile,
flessibile, attento all’evoluzione, ai nuovi contesti culturali.
Questo dice
anche la “relatività” della Regola, nel senso che è a servizio della libertà
dello Spirito. Al pari di Giovanni Battista nei confronti di Cristo, essa
potrebbe ripetere: “Bisogna che lo Spirito Santo cresca e io diminuisca” (cf. Gv 3, 30).
La
Regola dunque non chiude, ma apre, indica la direzione di un cammino che ognuno
deve percorrere nella libertà-docilità dello Spirito. Rimane a servizio della
Parola di Dio, aiuta ad attuarla in pienezza.
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