Le due gallerie stradali che
attraversavano un colle, il Doss di Trento, una volta dismesse, sono state
trasformate in sale museali. Prima di entrarvi visito la vicina chiesa abbaziale
di sant’Apollinare. Mi attira la sua struttura originale. È questa forse la
prima sede cristiana della città: il fonte battesimale risale al VI, VII
secolo. Solenne e semplice nelle sue linee romaniche. Sulla porta il vescovo,
sorridente come sempre. Nella chiesa il sorriso dolce di una Madonna col
bambino, un affresco semplice e solenne come l’architettura.
Resto impressionato soprattutto dai rappresentanti
delle mostre che, a partire da questa, allestita in occasione del centenario della
nascita di Chiara, si apriranno nel mondo nel corso dell’anno: a New York,
Città del Messico, Sidney, Mumbai, San Paolo, Gerusalemme, Algeri e Nairobi. Un
progetto che ha ottenuto il Patrocinio dal Consiglio d’Europa. Le mostre
riprodurranno quella trentina, ma ciascuna avrà una sua peculiarità: da quella
di San Paolo, dove centrale sarà il progetto per una Economia di Comunione
lanciato in Brasile da Chiara Lubich, a quella di Sidney, terra multiculturale;
da quella di Gerusalemme, città che forse più di ogni altra necessita di pace e
fraternità, a quella in India caratterizzata dal dialogo interreligioso…

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