«In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché
avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete
saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane
per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà». Allora gli dissero:
«Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della
vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!» (Gv
6, 24-35).
Ti cercano perché
hanno visto che rispondi ai loro bisogni immediati, sintetizzati nel pane.
Anche la Samaritana voleva da te l’acqua, così da non dover tornare al pozzo
ogni giorno: una fatica in meno. Gente materialista che vuole soddisfare le esigenze
elementari della vita: mangiare e bere. Come ne sei deluso! Pensavi che
cercassero te, e invece cercano i tuoi miracoli, i tuoi beni. Ti seguono
soltanto se sei utile a qualcosa, altrimenti si volgono verso altri, basta che
offriamo loro da mangiare e da bere e tutto quello che dà soddisfazione.
Non siamo anche
noi come loro? Quante volte ti cerchiamo soltanto perché abbiamo bisogno di
qualcosa? Veniamo a chiedere la salute, il lavoro, un favore, un altro… Tu
stesso ci hai insegnato a domandare il pane quotidiano, a bussare… Ma ci hai
anche detto di non preoccuparci di cosa mangiare, di come vestire, cose di cui
si preoccupano i pagani e a cui il Padre, nel suo amore premuroso, provvede da
sé, prima ancora che glielo chiediamo. Vorresti piuttosto che ci mettessimo
alla ricerca di te e del tuo Regno, non delle cose, che pure ci dai.
Tu hai in serbo un
cibo diverso, che noi non conosciamo; un altro pane che non deperisce e sazia
l’anima e dà la vita piena; un’altra acqua che zampilla eternamente e disseta
ogni nostro desiderio; un nutrimento misterioso capace di riempire il cuore di
gioia, di soddisfare ogni desiderio più profondo, di aprirci il cielo. È lo
stesso cibo di cui tu stesso ti sei nutrito compiendo la volontà del Padre,
aderendo a lui con tutto te stesso, fino a essere una cosa sola con lui e
vivere come egli vuole.
Anche per noi il
nostro pane, la nostra acqua, sei tu, Dio sceso dal cielo per darci la vita che
non muore.
Come duemila anni
fa continui a rivolgerci le stesse parole, lo stesso accorato invito: Non
fermarti ai doni che ti elargisco per le necessità quotidiane, non cercare le
cose che passano, le emozioni effimere, le soddisfazioni terrene. Sì, sei
umano e anche di questo hai bisogno, ma sei fatto per cose più grandi, più
vere, quelle che rimarranno in eterno perché realtà di cielo. Quelle cerca,
quelle brama.
So cosa dà
veramente la vita: la tua parola, il tuo volere, il tuo pane eucaristico. Tu
solo dai la vita vera.
Voglio te e mangio
il tuo pane; voglio te e accolgo la tua parola; voglio te e compio ciò che mi
chiedi in ogni momento. E vorrei condividere con tutti questo pane, che hai
preparato non per un ristretto gruppo di persone, per pochi eletti, ma per il
mondo intero. Soltanto nell’ascolto della tua parola e nell’adesione a te
l’umanità trova la pienezza della vita, la gioia, la pace.
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