Tanto
nota la scena quando ignoto il luogo dell’evento, avvenuto nell’episcopio.
Nella
sosta del pomeriggio il vescovo di Assisi ci ha accolto nella sua casa cosa il
suo predecessore accolse san Francesco: lo stesso amore, la stessa premura.
Con
la passione di un innamorato ci ha parlato di quell’evento di 800 anni fa come
fosse accaduto ieri, come accadesse sotto i nostri occhi, facendoci rivivere. Mons.
Domenico Sorrentino, professore di spiritualità, si è rivelato un autentico uomo
spirituale; più che raccontare una storia, ha condiviso la sua esperienza a
contatto con la storia.
«Ricordo
bene l’emozione della mia prima visita ad Assisi. Avendo scelto quale
ispirazione ideale del mio pontificato, il nome di Francesco, la Sala della
Spogliazione mi faceva rivivere con particolare intensità quel momento della
vita del Santo… In un dipinto che decora la Sala della Spogliazione è ben
visibile lo sguardo contrariato del genitore, che si allontana con il denaro e
le vesti del figlio, mentre questi, nudo ma ormai libero, si getta tra le
braccia del vescovo Guido. Lo stesso episodio, nella Basilica Superiore di San
Francesco, è ricordato da un affresco di Giotto, che sottolinea lo slancio
mistico del giovane ormai proiettato verso il Padre celeste, mentre il vescovo
lo copre col suo mantello, ed esprimere l’abbraccio materno della Chiesa….
Ricorda
alla Chiesa il suo dovere di vivere, sulle orme di Francesco, spogliandosi
della mondanità e rivestendosi dei valori del Vangelo…».
Nessun commento:
Posta un commento