Alla
stazione scendo di corsa per andare a prendere il bus che sale in città, quando
mi trovo davanti il comitato di onore venuto a ricevermi. Mi accompagnano in
macchina percorrendo la strada che si spalanca su Assisi, distesa in tutta la sua
lunghezza ai piedi del Subasio. Faccio arrestare un attimo la macchina per
godere della visione.
Al
convento dove sono ospite apro la finestra di camera e appare un altro panorama
d’incanto: la piana d’Assisi con in mezzo santa Maria degli Angeli.
Due
passi per prendere possesso della città. Entro in san Rufino. La messa
domenicale sta serale. Uomini in costumi medievali posano gli stendardi ai
piedi dell’altare e i balestrieri si schierano per la benedizione. Le madonne,
con le tuniche dai colori vivi, ghirlande di fiori intrecciate tra i capelli,
rimangono pudiche a un lato. Poi sfila per le strade il corteo con in testa
sbandieratori e tamburini… Sono capitato nel mezzo del Palio di san Rufino, che
sembra organizzato proprio per me.
Negli
ultimi anni Novanta, Chiara invitava i membri della Scuola Abbà a raggiungerla
in Svizzera durante l’estate, alcune volte anche nel periodo di Pasqua, per
lavorare nella sua casa a Mollens in un clima di distensione, di riposo.
Momenti indimenticabili. Era una festa. Ricordo la prima volta: ci fece
visitare ogni angolo della casa, in modo che davvero ci sentissimo a casa. Volevamo
costruire una autentica famiglia. Le ore di studio erano intense, piene di luce
e si alternavano a passeggiate, momenti di distensioni, di dialogo, di
fraternità.
Dopo
tanti anni abbiamo ripreso la tradizione: 2015 Tonadico, 2016 Gerusalemme, 2017
Montet e quest’anno la città di san Francesco.
La
prima giornata di lavoro ci ha concesso una pausa per la visita a san Damiano, dove è
iniziata l’avventura di san Francesco e culla delle Clarisse. Innegabile il
fascino di quel luogo che, ancora dopo tanti secoli, invita al silenzio e alla
preghiera.
Insieme
recitiamo il cantico delle creature, lì dove è stato composto, almeno nelle
ultime strofe:
Altissimu,
onnipotente, bon Signore, tue so' le laude, la gloria e 'honore et onne
benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfàno et nullu
homo ène dignu te mentovare…
Chiara Lubich diceva di santa Chiara d'Assisi e del suo convento: "San Damiano è la povertà cantata dalla natura". Quasi il carisma si esprimesse nella natura o la natura esprimesse il carisma.
Sora luna, piena, grande, bianchissima, illumina la notte.
Sora luna, piena, grande, bianchissima, illumina la notte.
La basilica
di san Francesco splende e risuona delle note dell’Orchestra Giovanile “Falcone
Borsellino”, i cui componenti provengono da situazioni di estremo disagio: povertà,
degrado, genitori in cercare… Offrono, come si conviene ad Assisi, un “Concerto
per la Pace”.
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