lunedì 27 agosto 2018

In cammino verso l'unità... con san Francesco



Alla Scuola Abbà visita d’eccellenza (!), il vescovo di Assisi, Domenico Sorrentino. Ci ha invitato per domani a visitare il santuario della Spogliazione.
Intanto i lavori fervono. All’ordine del giorno di oggi il libro sull’unità, il sesto della collana “Studi della Scuola Abbà”, sul quale stiamo lavorando da mesi.
Un tema fascinoso, questo dell’unità. È la realtà più profonda di Dio – l’UniTrinità – e il sogno che egli coltiva da tutta l’eternità per l’umanità: renderla partecipe della sua stessa vita. Mi piace pensarla nel suo divenire. È in divenire in Dio stesso, nella sua costante dinamica di generazione, spirazione, reciprocità del donare e del ricevere. Lo è soprattutto per noi: tutta la storia è in cammino verso l’unità: ogni volta che si realizza è sempre provvisoria, quasi una tappa per un’ulteriore più profonda comunione, sempre in tensione perché l’unità non sia massificazione e uniformità che mortifica la libertà personale, la creatività, la ricchezza e la singolarità dell’individuo e dei diversi gruppi, e la libertà non rinchiuda persona e gruppi su se stessi, in affermazioni egoistiche incapaci del dono che arricchisce. Un cammino difficile e entusiasmante, che implica il dono e l’impegno.


Nel primo pomeriggio una pausa dai lavori per immergersi nella città. Oggi visita alla basilica di san Francesco, con una guida d’eccezione, p. Egidio Canil, che rende vivi e fa parlare sassi ed affreschi, che raccontano di Francesco e del suo carisma e lasciano trasparire la bellezza di Cristo e del suo Vangelo.
Vi ritroviamo quell’amore fraterno di cui meditiamo parlando del nostro libro sull’unità:

«In ossequio alla mia memoria – leggiamo nel Piccolo testamento di Francesco –, alla mia benedizione e al mio testamento, (i miei frati) sempre si amino tra loro come io li ho amati e li amo». Gli fa eco S. Chiara: «Amatevi a vicenda nell’amore di Cristo; e quell’amore che avete nel cuore, dimostratelo al di fuori con le opere, affinché le sorelle, provocate da questo esempio, crescano nell’amore di Dio e nella mutua carità».




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