Intanto
i lavori fervono. All’ordine del giorno di oggi il libro sull’unità, il sesto
della collana “Studi della Scuola Abbà”, sul quale stiamo lavorando da mesi.
Un
tema fascinoso, questo dell’unità. È la realtà più profonda di Dio – l’UniTrinità
– e il sogno che egli coltiva da tutta l’eternità per l’umanità: renderla partecipe
della sua stessa vita. Mi piace pensarla nel suo divenire. È in divenire in Dio
stesso, nella sua costante dinamica di generazione, spirazione, reciprocità del
donare e del ricevere. Lo è soprattutto per noi: tutta la storia è in cammino
verso l’unità: ogni volta che si realizza è sempre provvisoria, quasi una tappa
per un’ulteriore più profonda comunione, sempre in tensione perché l’unità non
sia massificazione e uniformità che mortifica la libertà personale, la
creatività, la ricchezza e la singolarità dell’individuo e dei diversi gruppi,
e la libertà non rinchiuda persona e gruppi su se stessi, in affermazioni
egoistiche incapaci del dono che arricchisce. Un cammino difficile e
entusiasmante, che implica il dono e l’impegno.
Vi
ritroviamo quell’amore fraterno di cui meditiamo parlando del nostro libro sull’unità:
«In
ossequio alla mia memoria – leggiamo nel Piccolo testamento di Francesco –,
alla mia benedizione e al mio testamento, (i miei frati) sempre si amino tra
loro come io li ho amati e li amo». Gli fa eco S. Chiara: «Amatevi a vicenda
nell’amore di Cristo; e quell’amore che avete nel cuore, dimostratelo al di
fuori con le opere, affinché le sorelle, provocate da questo esempio, crescano
nell’amore di Dio e nella mutua carità».
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