lunedì 12 giugno 2017

Sant'Antonio "dottore evangelico"



Dopo essere stato tanti anni con padre Nazareno, “provinciale di sant’Antonio” a Padova, non posso ricordare con particolare affetto che il 13 giugno è la festa del santo di Padova (o di Lisbona).
È chiamato il “dottore evangelico”, perché annunciava la Scrittura con particolare ardore. La vedeva scendere dal cielo «simile a pioggia spirituale». Per lui era come «uno specchio, nel cui splendore sta il volto della nostra origine: da dove siamo nati, quali siamo nati, e a che scopo siamo nati». Se la Parola di Gesù ha la forza e l’efficacia di un fuoco, essa – sembra dirci il santo – è anche come l’acqua che disseta e feconda:

La parola del Signore scende sull’uomo,
parola di vita e di pace,
parola di grazia e di verità.
O Parola che non sferza, ma che inebria il cuore.
O Parola dolce, che conforta il peccatore.
O Parola di lieta speranza!.
O Parola, fresca acqua per l’anima assetata,
gradito messaggero che porta gradite notizie dalla patria lontana.
O quanto beato e veramente degno di essere chiamato “Giovanni” (dono di Dio),
colui sul quale scende questa Parola,
Ti scongiuro, Signore, scenda sul tuo servo la tua Parola,
e “secondo la tua Parola egli vada in pace” (Lc 2, 29).
“Lampada per i miei passi è la tua Parola” (Sal 118, 105).
(Sermone della IV domenica di Avvento, 3)


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