Nella cappella dell'adorazione degli Oblati San Antonio, Texas |
Per ben sette
volte il vangelo della festa del Corpus Domini usa il verbo “mangiare”.
Il pane è
fatto per essere mangiato.
Gesù non
ha detto “questo è il corpo, adoratelo”; ha detto: “mangiatelo”.
L’Eucaristia
è fatta per essere mangiata, prima che per essere adorata.
Come si
mangia il pane.
Quando si
affronta un viaggio si mette nello zaino il pane.
Non si
può affrontare il viaggio della vita senza il pane eucaristico: dà forza, è il
viatico, il nutrimento per la via.
Si mangia
il pane da soli per non morire di fame, ma è triste mangiare da soli.
Il
mangiare è un fatto sociale. Mangiare insieme è espressione di convivialità. Il
luogo per eccellenza dove la famiglia si ritrova è a tavola. Non c’è festa
senza mettersi a tavola insieme.
Anche
mangiare l’Eucaristia da soli è triste. Il comando è al plurale: “prendete e
mangiate”.
L’Eucaristia
è fatta per creare la famiglia.
Allora niente
adorazione? Ma se lo stesso mangiare l’Eucaristia è un atto di adorazione! La
parola adorazione ha in sé la parola “os”, bocca ed implica il bacio: adorare è
baciare; oppure l’assunzione di cibi e bevande sacre: adorare è mangiare.
Ricevere
l’Eucaristia è il primo atto di adorazione. Un bacio si prolunga ben oltre il
momento in cui si riceve il sacramento… può continuare, in un’adorazione
continua…
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