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Ieri sera
siamo stati a “rompere il digiuno” del Ramadan con i musulmani del centro
culturale turco. Un momento di fraternità semplice e spontanea. Ci ha accolto
un piccolo gruppo musicale, che ci ha fatto gustare musiche e canti sufi. Con
noi c’erano tanti altri amici dei turchi. Insieme abbiamo visto un beve video
che ha spiegato il Ramadan, poi la cena nella quale ci siamo potuti conoscere
meglio.
Fra le
altre cose che in questi giorni si sono proposti i rettori dei nostri Istituti
è quello di preparare qualcuno in islamologia: studio della lingua e cultura
araba e della religiosa islamica…
Un’altra
iniziativa è quella di fare coincidere ogni anno la “lezione magistrale” della
cattedra di studi oblati con l’incontro dell’Associazione degli studi
superiori. Si terrà quindi ogni anno in uno dei nostri istituti, nelle diverse
parti del mondo e, oltre ad essere accademico, sarà anche un evento culturale e
celebrativo, capace di coinvolgere professori e amici. L’appuntamento per il
prossimo anno è Cedara in Sud Africa.
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Oggi ci
siamo presi il tempo per conoscere più a fondo l’OST che ci ospita: gli
ambienti, le persone, i programmi, le tecnologie…
Gli
Oblati sono arrivati in San Antonio nel 1849. E nel 1903 fondarono la scuola di
teologia. Oggi è costituita da quattro padiglioni, comprendenti biblioteca,
chiesa, archivi. Uno scrigno di storia e di esperienza, una risorsa di energie
per il futuro.
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