A differenza dello scorso anno gli impegni mi hanno impedito
di partecipare alla Mariapoli svoltasi per cinque giorni, anche quest’anno a
Villa Borghese e al Pincio. Sono stato soltanto oggi. Ma basta mettere piede
anche solo un attimo nel “Villaggio della terra”, allestito per l’occasione,
per essere coinvolti nel clima di festa che cresce da uno stand all’altro, da
proposte per tutti i gusti e tutte le età (i bambini e i ragazzi sembrano i
privilegiati) e dal vortice di molteplici eventi di grandi interesse. Come
quello del pomeriggio, nella tenda dei convegni: “Madri della terra. La cura
del creato vista dalla prospettiva femminile delle grandi religioni”.
L’anno scorso il Papa, visitandola a sorpresa, colpito, come
io quest’oggi, da questo tipico clima di fiducia reciproca e di collaborazione,
aveva detto che gli sembrava di vedere il deserto trasformarsi in foresta e
aveva l’aveva proposto quasi come un programma.
Quest’anno, entrando nel villaggio all’ultima ora, mi è
sembrato che la foresta fosse particolarmente viva, popolata di tante persone
fatte un’unica famiglia.
Una Mariapoli pazza e festosa, con due bande che percorrono Villa
Borghese, dal Galoppatoio al Pincio, con una gioia chiassosa, sbandieratori,
bambini che impazzano, famiglie serene, slogan di pace… ma dove siamo? In
Mariapoli!
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