Dopo le notti folli, con musica a tutto volume, il quartiere
al mattino è silenzioso e tranquillo. Gli spazzini puliscono marciapiedi e
strade con una precisione maniacale. Per la verità hanno poco da raccogliere e
procedono con una carriola o un mini carretto capaci di contenere tutti i
rifiuti del circondario. Distesi sotto le auto, meccanici improvvisati cercano
di far sopravvivere macchine che sarebbero dovute morire già da tempo. Quelle
già morte si spolpano lentamente ai margini della strada, senza che gli
spazzini possano caricarle sulle loro carriole. Barbieri e parrucchiere, anche
quando hanno una stanzetta con gli attrezzi, preferiscono lavorare sulla
strada, alla brezza del mattino. Sotto gli ombrelloni colorati mille negozietti
sono già aperti, con poche cose. Il gelataio vaga con il suo carrettino e l'unico tipo di gelato rosa. Così, nella grande calma del mattino di
sabato, ricomincia la vita.
Nel primo pomeriggio cambio di scena. Sono in uno dei quartieri
periferici più poveri della città, chiamato “Congo”. In questi mesi le famiglie
hanno portato una pietra con su scritto il loro nome così da costruire una
grotta di Lourdes, oggi inaugurata dal vescovo.
La baraccopoli faceva parte di una parrocchia oblata, ma le
persone volevano una chiesa e una parrocchia tutta per loro. “Potete sostenere
una parrocchia?”, chiedevano gli Oblati. La risposta era affermativa, ma gli
Oblati sapevano bene che non avrebbero potuto vivere con l’aiuto di gente che
ha poco o niente per vivere. D’altra parte anche gli Oblati devono
sopravvivere. Come le altre persone non hanno una tessera sanitaria. Quando una
persona si ammala deve provvedere tutto a sue spese, compresa l’eventuale
degenza in ospedale. La pensione è altrettanto inesistente. In più dietro ogni
Oblato c’è una grande famiglia, in genere poverissima, che si affida a questo suo
membro che ha raggiunto un grado sociale alto e alla quale in modo egli deve
provvedere.
Due anni fa l’assemblea provinciale si è interrogata, ed è
giunta alla conclusione: Se non apriamo una zona come questa che razza di
missionari siamo? Uno dei padri, da poco laureato in scienze delle
comunicazioni e impiegato in questo ambito nella Conferenza episcopale, si è
presentato subito come volontario, ha lasciato tutto e con un altro Oblato ha
dato vita alla nuova parrocchia.
A domani il racconto di questa straordinaria giornata alla
parrocchia di san Giustino…
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