Due
i grandi protagonisti della serata: la Banda musicale della Polizia di stato,
affiancata dal coro dell’Accademia di Santa Cecilia, ed Ennio Morricone,
presente di persona. Soprattutto le sue musiche hanno dilatato all’infinito il
già amplissimo spazio dell’Auditorium.
Una
serata indimenticabile.
Mentre attendiamo l’inizio del concerto qualcuno mi domanda se sto scrivendo un libro. Sì, almeno uno è in progetto: “I luoghi di Dio”. Ed ecco la seconda domanda: “Anche questo è un luogo di Dio?”. Sì, anche questo Auditorium. All’entrata avevo visto una scritta in francese, sagomata in neon blu: “Écrire l'instant dans l’infini et l’infini dans l'instant”. Il concerto che, pur nella sua straordinaria potenza, è stato un evento effimero e microscopico nella vastità dell’universo, se io avessi voluto avrei potuto scriverlo nell’infinito, nell’Eterno, ed esso, a sua volta, poteva aprirsi per accogliere l’Infinito e l’Eterno. Tutto dipende da come si vive il presente: esso può sparire in un soffio o rimanere per sempre.
E bravo Padre Fabio! no...bene per te che vivi nel mondo di quelli che la storia della musica l'hanno scritta e che resteranno nel libro dei grandi musicisti. Poco male se non sai chi siano...il Volo, Serena Autieri, Lorenzo Fragola, ei ballerini Lorenzo Todaro e Giusy Versace...
RispondiEliminaVisto che strepitosa l'acustica del Parco della Musica. Io invece sono un'abituale del Parco della Musica, perché è una location per tutti, e dove si gusta davvero la purezza del suono. Una purezza che ti resta dentro, se ascolti bene nel presente.