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Nonostante
Roma sia pervasa da migliaia di segnali che indicano la direzione per l’Auditorium,
non ero mai stato al Parco della musica di Roma. Ne sono rimasto incantato,
soprattutto dell’interno della grande sala di Santa Cecilia. Altrettanto
ignorante nei confronti di persone del mondo della musica che sembra siano
notissimi: Il Volo, Serena Autieri, Lorenzo Fragola, i ballerini Raimondo Todaro
e Giusy Versace (che vergogna, vivo proprio in un altro mondo). In compenso conoscevo Rossini, Verdi, Piazzolla, Ennio
Morricone, ossia le loro musiche, così come gli ospiti d’onore: il presidente
del Senato, Piero Grasso e il ministro dell'Interno, Angelino Alfano.
Due
i grandi protagonisti della serata: la Banda musicale della Polizia di stato,
affiancata dal coro dell’Accademia di Santa Cecilia, ed Ennio Morricone,
presente di persona. Soprattutto le sue musiche hanno dilatato all’infinito il
già amplissimo spazio dell’Auditorium.
Una
serata indimenticabile.
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Mentre
attendiamo l’inizio del concerto qualcuno mi domanda se sto scrivendo un libro.
Sì, almeno uno è in progetto: “I luoghi di Dio”. Ed ecco la seconda domanda: “Anche
questo è un luogo di Dio?”. Sì, anche questo Auditorium. All’entrata avevo
visto una scritta in francese, sagomata in neon blu: “Écrire l'instant dans l’infini
et l’infini dans l'instant”. Il concerto che, pur nella sua straordinaria
potenza, è stato un evento effimero e microscopico nella vastità dell’universo,
se io avessi voluto avrei potuto scriverlo nell’infinito, nell’Eterno, ed esso,
a sua volta, poteva aprirsi per accogliere l’Infinito e l’Eterno. Tutto dipende
da come si vive il presente: esso può sparire in un soffio o rimanere per
sempre.
E bravo Padre Fabio! no...bene per te che vivi nel mondo di quelli che la storia della musica l'hanno scritta e che resteranno nel libro dei grandi musicisti. Poco male se non sai chi siano...il Volo, Serena Autieri, Lorenzo Fragola, ei ballerini Lorenzo Todaro e Giusy Versace...
RispondiEliminaVisto che strepitosa l'acustica del Parco della Musica. Io invece sono un'abituale del Parco della Musica, perché è una location per tutti, e dove si gusta davvero la purezza del suono. Una purezza che ti resta dentro, se ascolti bene nel presente.