Nonostante i molti
impegni non rinuncio a leggere. Centellino con parsimonia i libri, distendendoli
nel tempo, perché non rubino troppo tempo al lavoro. Me lo ero promesso anche
per il primo libro che Sabrina Di Paolo ha pubblicato… a spese proprie, vista
la crisi dell’editoria. Mi è giunto con un biglietto che dice: “Ti mando la mia
prima ‘creatura’ editoriale. È un’edizione di prova, ma mi rende già molto
soddisfatta perché posso donare il mio lavoro alle persone che mi hanno
incoraggiata, come te!”.
Inizio a leggerlo con la
solita metodologia: un capitoletto alla volta. Ma letto il primo ho continuato
col secondo, poi col terzo e, complice il sabato pomeriggio, sono arrivato in
fondo non sorseggiando, ma bevendo d’un fiato.
È il racconto di Marta,
una donna non più giovane. Forse anagraficamente lo è, ma dentro è invecchiata
troppo precocemente, intristita da un passato nel quale si sono accumulate esperienze
negative, che si dilata sul presente e le impedisce di vivere con pienezza e
con gioia. Se n’è accorto anche Davide: “Ti ho vista sorridere, sorridere di
gioia pura in alcuni momenti, rari purtroppo; molto più spesso ti ho visto
scurirti improvvisamente in volto e partire in un viaggio della mente solo tuo,
con il bagaglio dei tuoi dolori, dei tuoi ricordi, in un monoposto diretto nel
passato. Il passato… Questo spettro che ti angoscia, incombe su di te, o forse
ti accompagna facendoti sentire meno sola”.
Nonostante l’appello di
Davide – “Esci dal passato, Marta… vai incontro al futuro e prima ancora
abbraccia il presente che ti tende la mano…” – i ricordi del passato la seguono
e la perseguitano anche nel suo viaggio in Terra Santa, che si trasforma in un
viaggio a ritroso, nel quale Marta ripercorre la sua vita.
Ma il viaggio nella Terra
del Signore, iniziato con una immotivata speranza, si sublima lentamente in un
cammino di liberazione.
A mano a mano che scorrevano
le pagine ho rivisto ognuno dei luoghi del mio pellegrinaggio: Nazaret, la
Galilea, il Tabor, il lago, Betlemme, Gerusalemme, Ain Karim, nella stessa
sequenza con cui li ho visitati… Mi sembrava di rivederli con i miei stessi
occhi. Perfino i sentimenti e le emozioni di Marta dicono i miei stessi
sentimenti ed emozioni. Solo che io non saprei descriverli così bene.
L’ultima capoverso, con il
quale il libro si chiude, squarcia inaspettato il segreto della storia: una
presenza nascosta che può congedarsi, dopo aver compiuto la sua missione.
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