Sono vestito normalmente: pantaloni di fustagno, maglione bianco, sciarpa
rossa, scarpe di camoscio, giacca a vento. Entro dal calzolaio. È la prima
volta. Gli consegno un paio di scarpe marroni da risuolare. Gira e rigira le
scarpe poi mi guarda fisso, da dietro delle lenti spesse come fondi di
bicchiere: “Che sei un frate?”.
Torno a casa e mi guardo nello specchio, caso mai ce l’avessi scritto in
fronte.
O era scritto sulle suola delle scarpe?
Quel calzolaio ha letto una lunga vita di quel paio di scarpe giunte alle sue mani ,ha visto che certamente avevano percorso tanta strada in ogni stagione e ne ha dedotto che i piedi del loro padrone erano infaticabili ,veloci e svelti nel servire .Così ,oggi è UN FRATE. O UN FRATELLO .Pierangela
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