giovedì 20 marzo 2014

Le proprie scarpe per il povero


Camminando per le strade di Marsiglia, mi sembra di rivedere sant’Eugenio, un vescovo che si è donato tutto per la sua gente. Ha restaurato e costruito 48 chiese, ha creato una trentina di parrocchie, ha fatto venir congregazioni religiose, ha aperto scuole, moltiplicato opere caritative… Ma non ha mai dimenticato di essere un missionario e quindi di restare vicino alla gente, confortando i moribondi, andando a portare la comunione ai malati su e giù per le scale dei quartieri popolari, consolando gli ammalati conosciuti e sconosciuti, visitando le famiglie in lutto, amando sempre col cuore: “Non concepisco come possano amare Dio quanti non sanno amare gli uomini. Ringrazio Dio di avermi dato un animo capace di amare gli uomini”.
Quando morì Lamberta, la fedele e umile donna di servizio della comunità oblata della città, pianse a lungo. A chi gli faceva notare che tale atteggiamento non è degno di un vescovo, rispose: “Ho in orrore gli egoisti, i cuori insensibili che fanno girare tutto attorno a se stessi e non danno nulla in cambio di quanto viene loro dato. Più medito sul Cuore di Gesù Cristo e sulle azioni della sua preziosa vita, più mi convinco che io ho ragione ed essi hanno torto”.
Nelle testimonianze per il processo di beatificazione  si legge: “A Marsiglia, si parla con ammirazione del suo zelo e della sua grande bontà verso gli ammalati e i poveri. Lui stesso non ha esitazioni a portar aiuti agli indigenti delle strade più malfamate e spesso a recarvisi per amministrare i sacramenti a peccatori pubblici. Questo zelo e questa carità erano spesso soggetto di conversazione in città”. “Sì – ha lasciato scritto lui stesso –, ho un cuore e amo con vero e tenero affetto... Sono convinto di aver ragione nel­l’amare gli uomini”.
Camminando per le stradine popolari del quartiere Panier, dietro la sua casa, mi sono ricordato di quando incontrò un povero senza scarpe: si tolse le sue, gliele diede, e torno svelto verso casa piegato in avanti in modo che la veste gli coprisse i piedi scalzi e nessuno se ne accorgesse. Mi sono immaginato la scena.


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