lunedì 10 marzo 2014

Una lettura per la Quaresima


Il vangelo di  Marco è il più antico e il più breve, ma forse il più sorprendente e affascinante tra i quattro racconti della storia di Gesù raccolti nel Nuovo Testamento.
Ci permette infatti di accedere alla sorgente della fede cristiana per un “corpo a corpo” con Gesù: un Gesù non addomesticato, non edulcorato, non esaltato, ma nella sua storica ruvidezza, nella sua provocante misteriosità, nella sua coinvolgente originalità.


 
Così Piero Coda nell’introduzione al suo Gesù il Figlio nel Vangelo di Marco, Città Nuova, Roma 2013. Un libro sobrio, essenziale, che procede per accenni, suggerisce spunti di riflessione, apre su un’intuizione, ti lascia solo a tu per tu (a “corpo a corpo”) con Gesù, ti offre campo libero per pensare, pregare, confrontare la vita con la purezza del Vangelo.

Un libro che mi ha accompagnato in questi giorni e può continuare ad accompagnare lungo questo tempo di Quaresima, tempo di digiuno per poter mangiare con più gusto la parola di Dio. 

Intanto la mia bella Aix, nei ritagli di tempo, non può fare a meno di esercitare tutto il suo fascino discreto.

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