Durante la mia solita passeggiatina
quotidiana, passando per il Cour Mirabeau, colgo una parola appena di quello
che una guida che dicendo a un gruppo di turisti: “… perché una volta erano
religiosi…”.
Mi ha ferito questa parola, anche se
l’ho colta fuori contento, e mi ha fatto male. “Una volta”. E adesso? Andando
qua e là per la bella Aix sono attratto dalle numerose statue dei santi e
soprattutto della Madonna che si trovano su in alto, agli angoli delle case,
dove le strade si incrociano. Sono belle, segno di vera devozione, di un amore
semplice e sincero per Dio e per il Paradiso. Ora sono altre le icone moderne che
vedo attorno e propongono ben altri valori.
Ma nulla di nuovo sotto il sole.
Sant’Eugenio, duecento anni fa, camminando per queste stesse vie, era colpito
dalla perdita di fede quasi completa, dallo stato di abbrutimento della gente. Pochi
più tardi scriverà: “La Chiesa, splendida eredità del Salvatore, da Lui acquistata
a prezzo del suo sangue, è devastata crudelmente… a stento si può riconoscere
la religione di Cristo, tanto da poter affermare con verità che la condizione
della maggior parte di cristiani è peggiore di quella dei gentili, prima che la
Croce abbattesse gli idoli”.
Non ne rimase scoraggiato. La sua risposta
fu la stessa che siamo chiamati a dare anche noi oggi: “Lo spettacolo di questi
disordini ha commosso profondamente alcuni sacerdoti che hanno a cuore la
gloria di Dio e amano la Chiesa”, al punto da decidere di “lavorare seriamente a
diventare santi” per poter “rendere gli uomini prima ragionevoli, poi cristiani
e infine aiutarli a diventare santi”.
.....Sono una laica... mi unisco e dedico la mia vita con la malattia,
RispondiElimina(carcioma da 4 anni con tante chemio fatte e se dio vorra' da fare....
come un Dono per crescere col" Popolo di DIO".............) GRAZIE.