venerdì 28 febbraio 2014

La tenerezza di padre Luciano Cupia


uno dei disegni che illustrano il libro
Sono un sacerdote che ha già passato i sessant’anni e che ha vissuto una meravigliosa vita, piena di intense emozioni. Da sempre ho rincorso la misericordia di Dio, alla scoperta della sua tenerezza.
L’ho trovata nelle persone che ho incontrato. Ho frequentato uomini e donne. Mi sono addomesticato di più con i piccoli. Meno con i grandi. Attraverso i miei studi (filosofia, teologia e psicologia) ho tentato di capire il cuore dell’uomo. Nel frattempo ho cercato Dio, sempre presente nella mia vita. Ho anche tanto viaggiato per il mondo e soprattutto per l’Italia. Sempre alla ricerca di Lui. Mi è difficile dire come l’ho trovato, quando l’ho trovato o quando sono andato a sbattergli contro. Sembrerebbe ovvio e facile per un prete. Ma non lo è!
Forse tra i bambini lebbrosi incontrati a Bombay. Forse negli occhi dei bimbi e delle donne di un villaggio in Malawi. Forse nell’ascolto di storie di sofferenze di drogati, ragazze madri, figli soli o maltrattati, coppie in crisi, eccetera. Forse, più semplicemente, nelle persone che ho tentato di amare e da cui sono stato sicuramente tanto amato.
Ho capito che quando si dice che Dio è dappertutto, ciò corrisponde a una grande verità. Sì, è veramente dappertutto, in ogni angolo di strada, in ogni cuore di uomo e di donna. E ti attende con pazienza. E tanta tenerezza. La sua presenza mi ha fatto impazzire di gioia.
Ora sono qui a raccontare la Sua storia d’amore. Così, semplicemente, sfogliando la Bibbia.

Così inizia il libro Come una carezza. Alla scoperta di un Dio tenero e misericordioso (1999), di p. Luciano Cupia, OMI, fondatore, già negli anni Sessanta, del Centro Famiglia e della Scuola di formazione per consulenti familiari, docente di spiritualità familiare all’università Gregoriana. Un pioniere nel campo. Oggi il suo funerale. Immagino la grande carezza di Dio. Il libro termina infatti con queste parole:

Essere accarezzati da Dio è facile. Basta abbandonarsi a Lui con lo spirito di un "bambino". Abbandonarsi significa avere fiducia, sentimento profondo di sicurezza, che ci porta a confidare in qualcuno. Ora questo qualcuno è un Dio tenero, padre e madre, che ci ha travolti in una storia d'amore.

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