Un autentico gioiello sia per l’architettura
sia soprattutto per gli affreschi del 1100-1200. La cripta della cattedrale è
un capolavoro inatteso e che lascia incantati. Per trovare qualcosa di simile
occorre andare a Subiaco.
Quante volte dall’autostrada per
Napoli ho visto in lontananza Anagni, lassù sulla collina. Eppure soltanto oggi
pomeriggio, per la prima volta, sono andato a visitare questa città medievale, a due passi da Roma, le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
Si presenta come le altri cittadine
laziali, interamente in pietra, con strade e vicoletti ricchi di colonne,
capitelli, bifore, arcate, in una fantasia libera e creativa. Con la cattedrale
il palazzo di Bonifacio VIII, il palazzo comunale, le mura ciclopiche… e un
gioiellino come casa Barnekow del 1200, davanti alla quale non si può resistere
alla tentazione di una foto.
Città natale di quattro papi, nella
quale essi hanno anche dimorato a lungo. L’ultimo Bonifacio VIII, immortalato
da Dante nella Divina Commedia, dove lo ricorda per ben tre volte, nell’inferno
dove lo si aspetta, dato che il papa era ancora in vita!; nel purgatorio, dove
si predice l’affronto di Anagni; nel paradiso dove san Pietro stesso gli rivolge
una violenta invettiva.
Ciononostante Dante, da buon
credente, non può fare a meno di riconoscere anche in questo papa il Vicario di
Cristo, formula apparsa pochi anni prima e che proprio Bonifacio VIII aveva reso
definitiva nella bolla Unam Sanctam (prima
il papa era detto vicario di Pietro o
vicario del principe degli apostoli):
veggio in Alagna entrar lo fiordaliso,
e nel vicario suo Cristo esser catto.
Veggiolo un'altra volta esser deriso;
veggio rinnovellar l'aceto e 'l fele,
e tra vivi ladroni esser anciso
(Purgatorio, XX, 85-90)
Ma a me piace ricordare Bonifacio VIII come il papa del primo anno santo,
quello del 1300.
Adesso so perché ai papi di allora piaceva risiedere ad Anagni.
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