Quanta gente viene uccisa ogni giorno dalle guerre, dagli
attentati terroristici, dalla domestica follia omicida. Quanta ne viene uccisa
dalla cupidigia che affama i popoli, dalla repressione scatenata dall’orgia del
potere. Basterebbe rispettare il comando “Non ucciderai”, per avviare l’umanità
sulla via di una convivenza di pace.
Quante famigli distrutte dall’adulterio. I coniugi, diventati una
sola carne, sono lacerati dalla disunità e si ritrovano soli, in cerca di altre
unioni che moltiplicano l’infedeltà e
Quante ingiustizie si perpetrano per la falsità dei processi.
Innocenti dichiarati colpevoli, delinquenti dichiarati innocenti. Quanti poveri
per poco pagano molto e quanti ricchi e potenti per molto pagano niente.
Basterebbe adempiere il comando di non giurare il falso e la verità farebbe
giustizia.
Gesù avrebbe potuto limitarsi a ribadire le “Dieci parole” date al
Sinai, a chiederne l’attuazione. Non sarebbero sufficienti per vivere
rettamente e per costruire una società giusta e fraterna?
Invece no. Gesù sa che se si uccide un uomo c’è sempre un
mandante: l’odio coltivato in cuore. Sai che prima di tradire il coniuge si è
già commesso adulterio col desiderio. Sai che la falsità nel giuramento è
conseguenza di una vita bugiarda. Sa che è inutile condannare le azioni
sbagliate se non si giunge a sanare la radice da cui esse nascono.
Le sue parole ci portano dentro, a scrutare il cuore. Se
coltiviamo un atteggiamento d’amore verso l’altro, non soltanto non arriveremo
mai a ucciderlo, ma saremo buoni con lui, avremo cura di lui, fino a che la sua
vita sbocci in pienezza. Se nel cuore c’è l’amore, non guarderemo all’altro per
impadronirci di lui, ma lo renderemo libero e noi stessi troveremo la vera
libertà nella fedeltà. Se nel cuore c’è l’amore vorremo che trionfasse sempre
la verità, anche a costo di rimetterci di persona.
Tutto nasce dal cuore, odio e amore, possesso e libertà, menzogna
e verità.
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