mercoledì 8 febbraio 2023

Oblate Missionarie di Maria Immacolata

 

Terzo libretto con documenti sulla storia delle COMI, questa volta dal 1955 al 1960. È il periodo dell’unificazione di due gruppi, quello delle Missionari del Cuore Immacolato di Pescara e quello delle Sorelle Oblate, che dà vita alle Oblate Missionarie Oblate di Maria Immacolata (OMMI). Un’unificazione difficile e sofferta, che si sbriciola in poco più di un anno.

Al momento della dimissione di tutto il Consiglio delle OMMI il provinciale degli Oblati, da cui dipendeva la nuova istituzione, era assente, in visita ai missionari nel Laos. Il compito di prendere in mano le cose passa dunque al vice provinciale, p. Francesco Milardo, un uomo buono come il pane, che scrive a tutte una bella lettera che termina con queste parole che danno il senso dell’intera vicenda: “Tutte le opere di Dio nascono e crescono in mezzo alle difficoltà che devono servire, nel piano di Dio, a temprare le anime e le opere stesse, e dimostrare la serietà spirituale e l’attaccamento alla vocazione dei singoli membri. Restate perciò salde alla vostra vocazione malgrado la delicatezza del momento presente, che servirà, ne ho piena fiducia, ad attirare le più ampie benedizioni celesti su voi e sull’istituto”.

Il gruppo delle Sorelle Oblate si distingue nuovamente dal gruppo di Pescara, conservando solo il nuovo nome di OMMI. Passano pochi mese e il 30 agosto 1960 tutto ricomincia: quarantasette giovani emettono i voti nelle mani di P. Liuzzo. Una delle presenti ricorda quel giorno: «Al Vangelo il Padre dà le ultime esortazioni. La frase che rimarrà più impressa nella nostra mente sarà l’esortazione di Gesù a S. Teresa: “Da vera sposa zela il mio amore”... Poi viene la benedizione degli anelli. Ad uno ad uno il Padre li infila al dito... Sono di oro incorruttibile come dovrebbero essere i nostri voti. Ci ricorderanno ad ogni istante che Qualcuno ci ha amate di un amore infinito ed eterno».

Nell’aprile 1961, le Oblate canadesi, un Istituto secolare fondato da p. Louis Parent OMI, chiesero l’approvazione della Santa Sede. Poiché si presentavano con la stessa sigla della Congregazione degli Oblati, furono invitate ad eliminare l’omonimia con essi. Aggiunsero una “M” (OMMI) e chiesero e ottennero dalle OMMI italiane di cedere loro questa sigla. Fu così che il 19 marzo 1962 le Oblate italiane, attraverso un referendum, assunsero il “nome nuovo” di Cooperatrici Oblate Missionarie dell’Immacolata - COMI. Fu scelto questo nuovo nome – sarà quello definitivo – perché, come osservava P. Liuzzo, «conserva i tre elementi essenziali, ossia Oblate di Maria Immacolata; specifica meglio l’ideale di collaborazione con gli Oblati, ed anche la Cooperazione con Cristo Salvatore nella Chiesa; evidenzia la nostra Donazione a Gesù per mezzo di Maria».

Nessun commento:

Posta un commento