Terzo libretto con documenti
sulla storia delle COMI, questa volta dal 1955 al 1960. È il periodo dell’unificazione
di due gruppi, quello delle Missionari del Cuore Immacolato di Pescara e quello
delle Sorelle Oblate, che dà vita alle Oblate Missionarie Oblate di Maria
Immacolata (OMMI). Un’unificazione difficile e sofferta, che si sbriciola in
poco più di un anno.
Al momento della dimissione
di tutto il Consiglio delle OMMI il provinciale degli Oblati, da cui dipendeva la nuova
istituzione, era assente, in visita ai missionari nel Laos. Il compito di
prendere in mano le cose passa dunque al vice provinciale, p. Francesco
Milardo, un uomo buono come il pane, che scrive a tutte una bella lettera che
termina con queste parole che danno il senso dell’intera vicenda: “Tutte le opere di Dio nascono e
crescono in mezzo alle difficoltà che devono servire, nel piano di Dio, a
temprare le anime e le opere stesse, e dimostrare la serietà spirituale e l’attaccamento
alla vocazione dei singoli membri. Restate perciò salde alla vostra vocazione
malgrado la delicatezza del momento presente, che servirà, ne ho piena fiducia,
ad attirare le più ampie benedizioni celesti su voi e sull’istituto”.
Il
gruppo delle Sorelle Oblate si distingue nuovamente dal gruppo di Pescara,
conservando solo il nuovo nome di OMMI. Passano pochi mese e il 30 agosto 1960 tutto ricomincia: quarantasette
giovani emettono i voti nelle mani di P. Liuzzo. Una delle
presenti ricorda quel giorno: «Al Vangelo il Padre dà le ultime esortazioni. La
frase che rimarrà più impressa nella nostra mente sarà l’esortazione di Gesù a
S. Teresa: “Da vera sposa zela il mio amore”... Poi viene la benedizione degli
anelli. Ad uno ad uno il Padre li infila al dito... Sono di oro incorruttibile
come dovrebbero essere i nostri voti. Ci ricorderanno ad ogni istante che
Qualcuno ci ha amate di un amore infinito ed eterno».
Nell’aprile
1961, le Oblate canadesi, un Istituto secolare fondato da p. Louis Parent OMI,
chiesero l’approvazione della Santa Sede. Poiché si presentavano con la stessa
sigla della Congregazione degli Oblati, furono invitate ad eliminare l’omonimia
con essi. Aggiunsero una “M” (OMMI) e chiesero e ottennero dalle OMMI italiane
di cedere loro questa sigla. Fu così che il 19 marzo 1962 le Oblate italiane,
attraverso un referendum, assunsero il “nome nuovo” di Cooperatrici Oblate Missionarie
dell’Immacolata - COMI. Fu scelto questo nuovo nome – sarà quello definitivo –
perché, come osservava P. Liuzzo, «conserva i tre elementi essenziali, ossia
Oblate di Maria Immacolata; specifica meglio l’ideale di collaborazione con gli
Oblati, ed anche la Cooperazione con Cristo Salvatore nella Chiesa; evidenzia
la nostra Donazione a Gesù per mezzo di Maria».
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